LA GIUNTA
I ciellini vogliono Genoni
Trattativa complessa per definire la squadra di governo di Antonelli che incontra il candidato sindaco gallaratese Andrea Cassani: Ncd reclama un posto e intanto al nuovo primo cittadino mancano le tre quote rosa
Non ci sono più dubbi: la trattativa con le segreterie di centrodestra che Emanuele Antonelli terrà nel tardo pomeriggio di lunedì 13 giugno, si trasformerà in una battaglia. Il sindaco ha ricevuto in mattinata Andrea Cassani, candidato gallaratese del centrodestra che domenica 19 giugno sfiuderà al ballottaggio l’uscente sindaco Edoardo Guenzani. Cassani, ha detto che in caso di vittoria, «sarà pronto a lavorare su vasta scala con lo stesso Antonelli».
Sul neosindaco impegnato a formare il prima possibile la giunta, si addensano infatti le pressioni di partiti e correnti, ma anche di singoli ambiziosi, disegnando una proposta base per la nuova squadra che per ora non regge.
In primis perché gli aspiranti assessori sono almeno il doppio dei sette necessari. E poi perché, sommando i tentativi di imposizione, oggi al primo cittadino mancherebbero comunque alcune delle tre donne che per legge deve obbligatoriamente inserire nell’esecutivo. Il tutto senza dimenticare che non tutti i profili proposti alla sua attenzione siano quelli che lui vorrebbe a lavorare al suo fianco per poter impostare un’amministrazione efficace.
L’ultimo nodo l’ha creato nelle scorse ore Ncd, che alle elezioni ha inserito i propri rappresentanti nella lista civica del sindaco. Ebbene il segretario Osvaldo Attolini, a conferma delle indiscrezioni dell’altro giorno, ha fatto sapere che per la sua realtà - a cui spetta un posto - il nome giusto è quello di Paolo Genoni, che è stato oltretutto il più votato del gruppo.
«Ncd - spiega il portavoce - essendo stata una componente essenziale e indispensabile della Lista Antonelli, ha indicato come assessore Genoni, consigliere comunale da tre mandati, presidente della Fondazione Carnaghi Brusatori, nonché stimato professionista medico ed esponente del mondo del volontariato».
Un’uscita, quella di Attolini, che si è resa «doverosa dopo aver letto» che la coordinatrice della lista Paola Magugliani chiederà che in giunta ci sia spazio sia per Francesco Iadonisi (del gruppo Risvegliamo Busto), sia per Miriam Arabini, l’avvocata che era stata proposta sì da Ncd ma che non interpreta l’anima ciellina del partito. Ecco allora la decisione di precisare, andando però a togliere un altro tassello femminile dal mosaico del sindaco.
Antonelli, a questo punto, si trova con un problema in più. D’altronde in fatto di quote rosa l’unica “quasi certezza” è rappresentata dalla giovane leghista Isabella Tovaglieri, mentre Paola Reguzzoni ha espresso la propria preferenza per la presidenza del consiglio comunale (ruolo che Gigi Farioli sente già suo) e Forza Italia non ha per ora proposto donne, sebbene restino vive le opzioni che conducono alla nomina di Donatella Fraschini (ideale per i Servizi sociali e utile almeno a ripagare la corrente Libertas lasciando il posto in assemblea alla giovane Francesca Tallarida) oppure dell’avvocato Laura Bordonaro. Ma, se così fosse, è chiaro che Enrico Salomi dovrebbe rinunciare un’altra volta a un ruolo operativo nonostante il suo curriculum piaccia sia al partito berlusconiano (che però punta in primis su Alessandro Chiesa) sia allo stesso Antonelli.
Oltretutto la carta Genoni giocata da Ncd, se accettata, cancellerebbe pure un ulteriore tassello in rosa e, sebbene il medico borsanese sia un elemento esperto e di gran valore (tanto che mesi fa gli fu offerto di essere il candidato sindaco), il suo ingresso costringerebbe a mettere in discussione l’inserimento di Iadonisi, peraltro già insidiato dall’uscente presidente del consiglio Diego Cornacchia, convinto di avere numeri, esperienza e competenza per poter incidere nella gestione della città.
Insomma, quella che sembrava una partita che si poteva chiudere alla svelta, ora si fa molto complessa. Oggi la sfida entra nel vivo, difficilmente si uscirà con una soluzione. A meno che Antonelli - forte del fatto che non ha bisogno dello stipendio da sindaco per vivere - non mandi tutto all’aria e faccia di testa sua.
© Riproduzione Riservata