ASSALTO AL CONVENTO
I frati mettono in fuga i ladri
Tre uomini sorpresi mentre rovistavano nelle stanze dei religiosi: arraffati 150 euro
Un altro colpo, l’ennesimo, ai danni del convento dei Padri Carmelitani Scalzi di piazza Monte Grappa, da sempre prezioso punto di riferimento morale e materiale per gli ultimi, gli indigenti, i disperati. Dell’episodio, accaduto giorni fa, si è appreso il 15 aprile.
Erano circa le 19.30 di un giorno feriale e i frati si stavano apprestando a radunarsi nel refettorio per la cena, quando uno di loro ha avvertito degli strani rumori provenire dal piano superiore, dove si trovano le stanze. Troppo insistenti e soprattutto inusuali, ha pensato il religioso, mentre si apprestava a salire per verificare cosa stesse accadendo. Appena imboccato il corridoio, si è trovato di fronte ad un uomo sulla cinquantina, moro, piuttosto tarchiato, che stava uscendo da una delle stanze: «Chi è lei e cosa fa qui?», lo ha subito apostrofato il frate. «Eh, padre, sa...», ha tentato di giustificarsi l’uomo, palesando uno spiccato accento napoletano. Mentre lo ascoltava, il religioso si è girato di scatto perché aveva udito che, alle sue spalle, stava sopraggiungendo qualcun altro. Erano gli altri due complici che, vedendo la sua reazione, si sono bloccati, ma è stato solo un attimo perché poi tutti e tre, ormai scoperti, si sono messi a correre verso l’uscita. Non si sa da dove i tre siano passati per accedere al primo piano e poi alle stanze: probabilmente si sono intrufolati all’interno dell’edificio mentre era ancora in corso la messa e hanno poi atteso che i frati si radunassero nel refettorio per prendere l’ascensore che c’è sul retro del convento e che non è visibile dalla strada. «Qui c’è ben poco da rubare e infatti hanno portato via poco più di 150 euro - hanno spiegato i parrocchiani- ma ben superiore è il danno che hanno combinato, forzando con un piede di porco la porta d’ingresso e quelle delle varie stanze».
Non è la prima volta che il convento legnanese di piazza Montegrappa viene preso di mira dai balordi: a più riprese, sono stati infatti rubati tutti i canali di rame dell’edificio. A questi episodi vanno aggiunti i furti compiuti in chiesa (più volte sono state infatti forzate le cassettine delle offerte per asportarvi il contenuto, sempre modesto in quanto i religiosi le svuotano spesso) e quello accaduto nell’agosto scorso, ben più eclatante, ma per fortuna sventato in tempo, ai danni del tabernacolo. «Questa struttura - concludono i parrocchiani - ha sempre fatto del bene alla città e meriterebbe di essere maggiormente tutelata». Purtroppo balordi e ladri non si fermano però davanti a nulla e i furti nelle chiese sono in aumento: proprio l’altro giorno la polizia di Stato ha ritrovato su una riva dell’Olona, nel parco Falcone e Borsellino, diversi oggetti sacri come ostensori e reliquiari che si pensa siano stati scartati dopo una razzia in qualche luogo sacro.
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