AL SANTUCCIO
I lupi son tornati
Sono tornati i lupi negli Appennini e nei boschi. Affascinanti, animali simbolo di estrema libertà. È questo il loro momento: a quarant’anni dalla legge che li protegge, ora se ne contano almeno 2000 in Italia. E domenica 9 ottobre alle 20.45 al Teatro Santuccio di Varese (via Sacco 10) la Lega per la difesa del cane ha organizzato l’appuntamento «Tempo da Lupi - Un viaggio multimediale nel mondo dei lupi». Bruno D’Amicis, biologo e fotografo naturalista, ed Elisa Torretta, biologa specializzata in grandi mammiferi, entrambi esperti a livello nazionale, ci accompagneranno in un viaggio multimediale nel mondo dei lupi sfatando i miti e le leggende che lo circondano e raccontandoci le esperienze da loro vissute.
D’Amicis che vive in un paesino non lontano dall’Aquila presenterà il suo lavoro di osservazione che ha compiuto negli ultimi sei anni. «Da sempre amo i lupi, questo lavoro è venuto naturale: il lupo è un animale plastico: possiamo vederlo scendere dalle montagne ma anche opportunista nei campi, vive tranquillamente in entrambe le realtà», spiega D’Amicis che conferma la natura del lupo come grande predatore che si nutre di cervi ma anche di cavalli, pecore, mucche. «Quando mi chiedono se i lupi siano pericolosi ricordo sempre che è un animale predatore ma in letteratura non abbiamo casi documentati negli ultimi due secoli, mentre abbiamo 30mila e attacchi letali da parte di cani. Personalmente mi sono anche trovato di fronte a situazioni potenzialmente rischiose - ovvero branco con piccoli - ma non mi è mai successo niente». In questo periodo pare che il lupo sia tornato di moda e che piaccia alla gente ma il biologo spiega: «Questo è vero, ma insieme a questa iconografia perché lo dimostra anche il mercato con magliette e accessori a tema “wild”, con le bellissime immagini di lupi oppure volpi e altri animali, poi non corrisponde un vero approfondimento, perché in generale si è diffusa una cultura ecologista e animalista. Ma bisogna pensare all’ecosistema: il lupo fa il lupo ed è un predatore, quindi è bellissimo perché è selvaggio e dà l’idea della libertà ma diventa cattivo quando per vivere mangia un cervo».
E per vedere i lupi dal vivo? Qualche consiglio? «A parte il buonsenso di base, ci vede essere rispetto dunque consiglio di stare in una radura al limite della foresta seduti immobili: per vederlo a distanza e in modo naturale. Ora ci sono anche guide esperte e competenti che accompagnano. Il primo approccio è quello di camminare in montagna sapendo ascoltare i suoni, guardando le tracce: prestando attenzione prima di tutto». E per saperne di più www.brunodamicis.it.
Veronica Deriu
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