Vaticano
## "I Romanov e la Santa Sede", apre mostra evento a Mosca
Migliore: sono le prove di "una politica costante e dialogo"
Mosca, 15 dic. (askanews) - Archiviati, ma non dimenticati. Una mostra "importante" in un mese importante. Si è aperta a Mosca "I Romanov e la Santa Sede: 1613-1917", esposizione che per la prima volta vede gli Archivi Vaticani e gli Archivi della Federazione russa lavorare a stretto contatto. Si parla di relazioni diplomatiche tra i due stati, che affondano ben da prima dell'inizio della dinastia Romanov. Non a caso per l'occasione sono giunti nella capitale russa pezzi di raro pregio.
Il nunzio apostolico in Russia, Celestino Migliore, nel suo discorso all'inaugurazione dello storico evento, ha sottolineato come la mostra consenta di "prendere atto dell'esistenza di una politica costante e di una capacità ricorrente di dialogo fra il potere imperiale russo e la Chiesa di Roma". Per poi aggiungere: "Sono convinto che questo evento costituisca una tappa importante nel cammino di sinergia tra la Santa Sede e la Federazione Russa, per il bene comune dell'umanità e del dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa".
Marina Sidorova, curatrice della mostra, per spiegarla parte da uno dei pezzi centrali che "in genere non lascia le mura dell'Archivio della politica estera della Russia zarista. All'epoca dello zar Nicola I - spiega ad Askanews - venne sottoscritto un documento unico per tutta la storia delle relazioni tra la dinastia Romanov e la Santa sede. Stiamo parlando di quello che viene indicato come concordato del 1847 grazie all'incontro tra l'imperatore russo e Papa Gregorio XVI. In quell'anno il 13 e 15 dicembre i due si incontrarono, poterono parlare e scambiarsi opinioni. Il primo faccia a faccia durò oltre un'ora, il secondo 45 minuti. Parlarono di molte cose, a partire dalla condizione della Chiesa cattolica in Russia". Ma le epoche affrontate sono moltissime, si spazia da Caterina II a Paolo I, noto per la sua passione per l'Ordine dei Cavalieri di Malta. Iniziando dalle origini, ossia da quando la dinastia Romanov non esisteva ancora, ma i rapporti tra gli zar e il Santo Padre erano già attuali.
Il catalogo vede nei saluti di introduzione un messaggio del ministro degli Esteri Sergey Lavrov e del Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Il primo spiega che "oggi la collaborazione bilaterale si sviluppa negli ambiti più diversi: dalla politica estera alla cultura e all'educazione". Parolin sottolinea a sua volta l'attualità dei contenuti di alcuni documenti, nonchè l'intensità delle relazioni per oltre tre secoli.
Monsignor Migliore ha ringraziato il direttore scientifico degli Archivi statali della Federazione Russa, Andrei Artizov, e l'archivista degli Archivi vaticani, l'arcivescovo Jean-Louis Bruguès che hanno offerto ai visitatori "il privilegio di ammirare una esposizione di documenti per lo più inediti, allestita con competenza, accuratezza storica ed eleganza artistica. Essi invitano a rivisitare una pagina di storia lunga dei secoli; una storia di mutua e alta considerazione tra l'Impero Russo e la Santa Sede, tra gli Zar della Russia e i Papi di Roma. Sono aspetti dal valore squisitamente umano, politico, religioso e sociale, sui quali esiste ben poca letteratura".
© Riproduzione Riservata