DA MOREGOLA
Il codice dei colori di Angelo Molinari
Colore su colore, gesto su gesto, materia su materia affinché negazioni e affermazioni cromatiche creino rilievi e profondità e movimento direzionali, la cui definizione si permea con la frammentazione della parte terminale della stesura: come schiuma di mare nel bianco, lapilli di lava con il rosso, polvere di stelle o profondità marine con il blu intenso.
La tecnica esecutiva di Angelo Molinari viene da lontano: dopo gli studi presso l’Istituto d’Arte di Venezia e all’Accademia di Belle Arti di Urbino, l’artista trascorre lunghi periodi in Cina e in Giappone al fine di apprendere le antiche tecniche pittoriche di quei paesi, uniti all’incontro, poi tradottosi in amicizia, con il Maestro Hsiao Chin.
A presentare gli ultimi lavori di Molinari, è Cristina Moregola con una personale dal titolo «Codice cromatico». Nelle opere in mostra vortici di colori si accordano l’uno con l’altro ripercorrendo in parte la traccia precedente, in modo da creare strette contingenze con quanto precedentemente eseguito e con quanto di nuovo compiuto, in un equilibrio di sovrapposizioni continue il cui scopo è produrre frammenti di profondità spaziali che proprio perché minimali assumono tendenza di valore assoluto.
Tanto è importante il rilievo del gesto e con esso la densità del colore, tanto la misura dei precipizi cromatici resi in spazialità minime, come palpiti inarrestabili, come colata rovente, come vertigine languida e violenta, allo stesso tempo.
Angelo Molinari, «Codice cromatico» - Busto Arsizio, Cristina Moregola Gallery, via Andrea Costa 29, dal 21 maggio al 19 giugno da giovedì a domenica ore 16-19.
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