LA GUIDA
Il fascino delle osterie
Per l’edizione 2017 della guida alle Osterie d’Italia 2017, Sussidiario del mangiarbere all’italiana (22 euro) di Slow Food, si è voluto tornare alle origini del concetto di osteria. Per questo Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori dell’edizione numero 27, hanno scelto di ridurre le pagine della guida e raccontare tutti i locali tradizionali. Ecco allora quelli più informali, semplici, accoglienti e la cui cucina si rifà, come voluto, alla tradizione. «Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale, come sempre, il supporto dei collaboratori sul territorio, che segnalano i locali più caratteristici e autentici» dicono gli autori. Su 1570 locali segnalati sono ben 263 le Chiocciole, simbolo che indica gli esercizi con un’atmosfera in perfetto stile Slow Food, assegnate di cui 19 in Lombardia (ma nessuna nella nostra provincia) e 153 le novità totali recensite in questa edizione, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro. «Abbiamo scelto di non inserire i ristoranti che per costi - dicono i curatori -, spirito e proposte in carta non rappresentano il concetto tradizionale di osteria, togliendo la storica sezione “Oltre alle osterie”. Abbiamo comunque mantenuto alcuni locali storici che propongono menù completi sopra i 35 euro, ma che continuano a essere vere e proprie osterie d’altri tempi». Nel Varesotto tre le osterie segnalate: L’Osteria di Nerito Valter a Cantello, Barchet a Curiglia di Monteviasco e Smeraldo a Dumenza.
Una novità è rappresentata dal nuovo simbolo, un bollino con un euro e una freccia, che segnala facilmente i locali più costosi. Segnalate anche le osterie con un’accessibilità agevolata per i disabili, i locali gluten free e quelli con l’orto. In evidenza anche gli chef che aderiscono al progetto dell’Alleanza Slow Food dei cuochi.
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