GURONE
Il forno sociale scalda anche i cuori
«Un grande successo, piace a tutti». Ha fatto riscoprire il piacere di impastare come una volta
Quasi un quintale di pane già cotto, ma l’obiettivo è che possa, presto, trasformarsi in tonnellate. Il forno sociale di Gurone sta avendo più successo di quanto previsto dai promotori, tanto che alla Casa Matta stanno pensando di accelerare le operazioni di completamento della struttura, in vista della primavera. «Il riscontro avuto - spiega Alberto Minazzi, uno dei curatori del progetto e responsabile dei volontari - sta andando al di là delle aspettative. Moltissime persone mi hanno chiesto se è possibile venire a fare il pane nel forno a legna, creato con mattoni e materiale di recupero. Per ora non abbiamo la forza per gestire un servizio periodico vero e proprio e quindi, finora, abbiamo legato l’accensione e la cottura alle attività associative, perché non è un esercizio pubblico e non operiamo commercialmente». Insomma, si sono sfornate pagnotte e qualche pizza soltanto in concomitanza con qualche altro evento, ma l’intenzione è di provare a tenere acceso il fuoco più a lungo, sfruttando anche il volano della ritrovata voglia di fare il pane in casa, a mano o con l’impastatrice: più buono, duraturo, meno costoso e in grado di creare una socialità, come avveniva una volta, attorno al tepore del forno: «Per aumentare le opportunità di cottura di un forno perfettamente funzionante come quello della comunità dei Mulini - aggiunge Minazzi - dobbiamo ristrutturare l’edificio e provare a portarci l’acqua. A quel punto potremo aprirlo più giorni, dando appuntamenti mensili, quindicinali o anche più frequenti, senza il bisogno di aspettare gli eventi dell’organizzazione».
Non resta che attendere la primavera, ma l’obiettivo anche degli altri che gestiscono la Casa Matta (Legambiente, l’associazione Radici, uno degli ideatori Marco Zanini e il panificatore hobbista Giovanni Portale) è chiaro: «Si è creato - conclude Minazzi - un bel pool di giovani che stanno costruendo un modello organizzativo di gestione dell’edificio di via Mulini, di proprietà di Legambiente». Le idee “in forno” dunque non mancano e a Gurone si impasteranno sempre di più pane, pizze e attività, per dare impulso alla rinascita del borgo partendo dal concetto fondamentale di “fare insieme”.
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