CAKE DESIGNER
Il mondo di Viola fatto di zucchero
Galeotte furono le super torte decorate preparate nel laboratorio di Buddy Valastro (alias il Boss delle torte) da Hoboken, New Jersey, con furore. Sì perché a volte la televisione lancia un input, ma solo se si ha il sacro fuoco e la voglia di mettersi in gioco, faticando, lo si riesce a trasformare nella professione della vita, quello che hai sempre desiderato fare. Così è successo a Viola Kundert, oggi 36enne, una decina di anni fa. Una passione che l’ha riportata vittoriosa a casa, a Induno Olona, dal più famoso concorso di sugar art a Birmingham.
Quando ha cominciato a mettere «le mani in pasta»?
«La cucina è sempre stata una passione di famiglia, prima con nonna, poi con mamma stendevo la pasta e preparavo dolci. Ma tutto si è sempre svolto tra le mura di casa. Poi a 27 anni circa ho deciso di lasciare un lavoro che non mi piaceva e mi sono iscritta a un corso di pasticceria serale. Nel frattempo creavo gioielli in pasta sintetica che vendevo nei mercatini come hobbista. Un giorno guardano la televisione mi sono imbattuta in una delle primissime puntate de Il Boss delle torte e lì, sul divano, ho capito quale sarebbe stato il mio futuro, la cake designer. Mi sono buttata anima e corpo a fare torte e modellare la pasta di zucchero. Tutto il giorno, tutti i giorni».
La passione è poi diventata professione.
«Dopo pochi mesi mi sono presentata da Bacilieri, famosa pasticceria in Valganna. Tra un assaggio di panettone e l’altro ho visto il signor Mario e, non so da dove ho tirato fuori il coraggio, gli ho detto che a mio parere una pasticceria come la sua necessitava, nell’ambito decorativo, di qualcosa di più professionale e che quella persona potevo essere io. Lui è rimasto spiazzato, si è messo a ridere e ha prestato molta attenzione alle foto sul mio telefonino. Mi ha detto, torna dopo l’Epifania. Così ho fatto e non me ne sono più andata».
Ha frequentato dei corsi?
«Inizialmente ho fatto tutto da sola in casa, i corsi professionali sono venuti dopo che sono stata assunta, sono molto costosi».
Come è arrivata a Birmingham?
«Era da un po’ che sognavo di partecipare, quello di Birmingham è il concorso più importante in Europa, e forse nel mondo, per la sugar art. Ci si presenta con la propria decorazione e viene esposta in forma anonima. Avevo tre sculture e ho vinto due bronzi uno per Ester the wonder pig Monna Lisa e la Mandragola di Harry Potter, e un attestato di merito per il Krampus, il demone del Natale. Sono molto soddisfatta anche perché è la prima competizione a cui partecipo».
Come nasce una torta?
«Parlo con il cliente per capire la sua idea e poi gli mostro su un block notes uno schizzo a colori. Alcune volte i clienti non sanno che una torta più è ricca di dettagli, più tempo richiede, e arrivano all’ultimo momento chiedendone una di compleanno con 12 Winx. La base della torta viene realizzata dai miei colleghi, io mi occupo delle decorazioni. Per le richieste più complicate utilizzo anche delle armature di filo di ferro ad uso alimentare che possono essere ricoperte in pasta di zucchero o in cereali, come riso soffiato e marshmallow».
Quali sono i suoi soggetti preferiti?
«Amo riprodurre gli animali, ma se devo dirla tutta, il mio gusto è più dark. Il mio mito, con cui ho anche fatto un corso, è Karen Portaleo, tecnicamente preparatissima e con uno stile che mi affascina perché molto cupo. Ad esempio ha realizzato la torta zombie per la prima hollywoodiana di The walking dead. Ecco, quelle sono le richieste che mi piacerebbe ricevere».
Cosa le chiedono?
«Dalla classica torta di compleanno per bambini a quella per eventi particolari. Tra quelle più strane ricordo la torta per un divorzio con la sposa trionfante e il marito, ormai ex, che cadeva giù».
Quella più difficile?
«La riproduzione del teatro di Como, era più alta di me ed è stata molto faticosa da progettare».
Per Natale cosa preparerà?
«In questi giorni sto facendo biscotti decorati con la ghiaccia reale che regala degli effetti molto belli. Poi ci sono i panettoni da rallegrare con Babbi Natale, renne e pupazzi di neve. Ma in realtà non vedo l’ora di mettermi alla prova con qualche strana richiesta che non mancherà di arrivare!». (s.m.)
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