MUDEC
Il nero Basquiat graffia ancora
Uno dei più interessanti artisti della Seconda metà del Novecento, l’americano Jean-Michel Basquiat, è ricordato al Mudec-Museo delle Culture di Milano. La mostra, che s’inserisce nel percorso che mette in relazione le collezioni etnografiche del museo con i movimenti artistici del XIX e XX secolo, è curata da Jeffrey Deitch, amico dell’artista ed ex direttore del Moca di Los Angeles, e da Gianni Mercurio, e prodotta da 24 Ore Cultura.
Morto nel 1988 a soli 27 anni per overdose, Basquiat ha potuto eseguire un numero limitato di opere e questa rassegna ne propone circa cento. In massima parte provengono dalla collezione dell’imprenditore israeliano Josef Mugrabi, che aveva acquistato diversi lavori di Basquiat dopo averlo conosciuto tramite il grande pop artista Andy Warhol, primo estimatore di questo ragazzo di colore nato a New York da padre haitiano e madre portoricana e sempre vissuto lì.
Basquiat divenne famoso anzitutto per gli enigmatici graffiti firmati Samo, che cominciarono ad apparire nelle strade di New York nel 1977: erano opere di autentica poesia. Oltre che sui muri, dipingeva sui materiali di scarto che trovava nelle strade. Quando Warhol lo notò e lo fece conoscere, Basquiat iniziò a dipingere su tela per rendere conservabili le sue creazioni.
Nei suoi quadri si susseguono gli abbozzi di personaggi disperati, con cui egli voleva ricordare le sue origini, che riportavano alla schiavitù. Vi sono inoltre riferimenti al jazz, visioni infantili e semplici pittogrammi. I colori li portava sulla tela di getto, spesso strizzandovi sopra i tubetti direttamente.
Nonostante i primi successi, Basquiat proseguì nella sua vita dissoluta, fino a venirne distrutto. La sua prima mostra, che lo consacrò a livello internazionale, avvenne quattro anni dopo la morte, al Whitney Museum di New York.
La mostra al Mudec propone circa 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 e accosta opere di grandi dimensioni, disegni, foto, collaborazioni con l’amico Andy Warhol e una serie di piatti di ceramica nei quali, con ironia, Basquiat ritrae personaggi e artisti di ogni epoca: opere caratterizzate dall’uso di materiali poveri e da un segno grafico inconfondibile, pieno di rabbia.
Basquiat - Milano, Mudec, via Tortona 56, fino al 26 febbraio lunedì ore 14.30-19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30, giovedì e sabato 9.30-22.30, biglietti 12/10 euro, www.ticket24ore.it, 02.54917.
© Riproduzione Riservata