SERIE D
Il passo indietro di Paolillo
Soci per il Varese, tramonta una pista: «Non ci sono i presupposti»
«Vero. Abbiamo valutato la possibilità di entrare nel Varese, ne abbiamo parlato, ma alla fine abbiamo deciso di fermarci: non esistono i presupposti».
A parlare è Gaetano Paolillo, procuratore, ex giocatore biancorosso, reduce dall’esperienza dirigenziale nel Legnano.
Una delle piste spuntate per il futuro del club di piazzale De Gasperi, dopo l’appello del vicepresidente Paolo Basile, portava a lui. Contatti, valutazioni, ragionamenti. Ma nel giro di pochi giorni l’ipotesi è tramontata. Ieri la decisione di fare un passo indietro.
L’INTENZIONE
Paolillo chiarisce: «Non avrei messo né preso soldi a livello personale, avrei portato in dote il mio lavoro e la mia competenza. I soldi li avrebbero messi altre persone: avevo due finanziatori disposti ad investire del denaro, uno dei quali aveva già aiutato il Varese. Tuttavia, dopo aver analizzato la situazione, mi hanno detto di arrestare la trattativa. Ed io l’ho fatto, comunicandolo al Varese».
Il procuratore di origine pugliese si sofferma poi su quella che era la sua idea, su ciò che avrebbe voluto fare.
«La mia volontà - spiega - era semplicemente quella di salvare la società, mi sarei tuffato nell’avventura con questo obiettivo. Avevo le migliori intenzioni. Del resto a Varese vivo, ormai è la mia città: ci avrei messo la faccia in un posto dove sono presente tutti i giorni».
LA CONVINZIONE
Paolillo ha una convinzione netta.
«Di sicuro sarebbe stato necessario un drastico ridimensionamento, un abbattimento delle spese. In questa direzione avrei indirizzato il mio progetto: cercando di far giocare tutta gente del territorio, valorizzando il ragazzi del vivaio, promuovendo nella formazione maggiore molti giovani».
L’idea, insomma, era quella di «rendere il Varese autosufficiente, evitando così anche per il futuro l’avvicinamento alla società di certi personaggi».
Il piano elaborato da Paolillo, dunque, non avrà un seguito. O perlomeno non lo avrà con lui “in regìa.
«Non ci sono i presupposti» ribadisce.
STAND-BY
Restano aperte le altre opzioni. Teoricamente ne rimangono tre limitandoci agli incontri della scorsa settimana e dei giorni scorsi.
La giornata di ieri, mercoledì 22 novembre, comunque, non ha portato a sviluppi.
«Nessuna novità» fa sapere l’avvocato Eugenio Piccolo, l’uomo che sta tenendo i contatti con le persone che hanno avanzato manifestazioni d’interesse per la società.
Articolo sulla Prealpina di giovedì 23 novembre.
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