Elezioni
Il Pd prova a chiudere su liste,no di Burioni.E Padoan va a Siena
Ministri tutti schierati. Minniti nel maggioritario a Pesaro. Boschi nel proporzionale in Trentino
Roma, 22 gen. (askanews) - Il segretario del Pd Matteo Renzi
incassa il "no" del virologo Roberto Burioni all'offerta di una
candidatura ma ottiene il "sì" del ministro dell'Economia Pier
Carlo Padoan e del titolare degli Interni Marco Minniti alla
corsa nel maggioritario, il primo a Siena, il secondo
(probabilmente) a Pesaro. Il leader Dem, dopo un'intervista
questa mattina all'emittende radiofonica fiorentina Controradio,
è rimasto al lavoro nel suo ufficio al Nazareno, per il rush
finale verso la chiusura di liste elettorali e programma.
Entrambi saranno portati nella direzione Dem che dovrebbe essere
convocata nella tarda serata di giovedì o, al più tardi, venerdì.
Un'incertezza, quella sulla convocazione della riunione, legata
alla conclusione del "puzzle" delle candidature, che si va
definendo, ma non senza difficoltà e resistenze. "Ci saranno
morti e feriti", ironizza un dirigente Dem, riferendosi ai
parlamentari uscenti (e saranno tanti) che non troveranno posto
alla Camera e al Senato nella prossima legislatura. Del resto i
posti disponibili saranno meno rispetto a quelli conquistati alle
elezioni del 2013 e c'è da far spazio agli alleati e anche a non
parlamentari ed esponenti della società civile. Tra questi non ci
sarà dunque Burioni, che in un post su Facebook ha ringraziato
Renzi, declinando però l'offerta di un posto. "Ho ritenuto - ha
spiegato - che la cosa migliore sia rimanere al di fuori del
Parlamento, mettendo i miei studi scientifici e la mia capacità
di comunicare a servizio di chiunque combatte per la verità
contro le bugie".
Saranno candidati invece il pediatra napolitano Paolo Siani a
Napoli; Giuseppe Vacca, presidente dell'Istituto Gramsci; il
responsabile organizzazione del partito Andrea Rossi; la
scienziata Anna Grassellino; il sindaco di Imola Daniele Manca;
Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo;
il saggista renziano Giuliano da Empoli; l'economista Tommaso
Nannicini; Piero Fassino e Carla Cantone, ex segretaria dello Spi
Cgil. Dovrebbe essere poi candidata in un listino proporzionale
delle Marche anche Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con
l'acido dall'ex fidanzato.
In campo nel maggioritario (ma anche con paracadute
proporzionale) ci saranno poi tutti i "big", a partire dagli
esponenti del governo. Il premier Paolo Gentiloni sarà in corsa
nel collegio Roma 1 mentre oggi Renzi (che si presenterà al
Senato a Firenze) ha annunciato che Padoan sarà in competizione
nel maggioritario, a Siena, anche per dimostrare che "abbiamo
affrontato la questione bancaria in modo innovativo". Padoan sarà
dunque schierato alla Camera (anche perchè al Senato il collegio
senese è unito a quello di Arezzo, un territorio in cui c'è una
ipersensibilità sulla questione bancaria, per il caso Banca
Etruria). "Sono contento", ha spiegato il ministro, ricordando
che "Siena è stata la mia prima sede universitaria, quindi ci
sono particolarmente affezionato".
Anche il ministro Marco Minniti, dopo qualche resistenza, è stato
convinto a correre nel maggioritario, ma non a Reggio Calabria.
Per lui si profila la candidatura a Pesaro. Tra gli altri
ministri, secondo quanto si apprende, Andrea Orlando sarà a La
Spezia; Roberta Pinotti a Genova, Graziano Delrio a Reggio
Emilia, Dario Franceschini a Ferrara, Maurizio Martina in
Lombardia, probabilmente a Bergamo, Marianna Madia a Roma.
Valeria Fedeli punta a un posto in Toscana (ma non è detto che
sia accontentata) e anche l'idea di avere Beatrice Lorenzin a
Prato al Nazareno fa storcere il naso. E a proposito di alleati,
Emma Bonino potrebbe essere schierata a Torino, ma non è escluso
invece un suo "utilizzo" in Lombardia o Liguria.
C'è poi la questione Maria Elena Boschi. Per la sottosegretaria,
al centro delle polemiche per il caso Banca Etruria, non è
previsto un collegio maggioritario, ma sarà inserita nel
proporzionale in almeno due regioni. Una è il Trentino Alto
Adige, l'altra deve essere decisa.
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