VERSO IL VOTO
Il Pd riparte da Alfieri e Gadda
Il segretario regionale verso la candidatura al Senato. La deputata capolista alla Camera.
«Ho dato al segretario Matteo Renzi la mia disponibilità a un impegno in ambito nazionale».
Dal Pirellone al Parlamento, dall’aula del Consiglio regionale all’emiciclo di Palazzo Madama.
Alessandro Alfieri non aggiunge altro. Nessuna smentita, nessun tatticismo, nessun tentativo di ridimensionare l’intreccio di indiscrezioni che accreditano una sua candidatura al Senato nelle elezioni della prossima primavera.
«Ho dato la mia disponibilità a Renzi». Poco più di un telegramma, molto più di una conferma. Il leader varesino del Pd lombardo quasi certamente sarà tra i colonnelli che, a marzo, scenderanno in campo per conservare al centrosinistra il governo del Paese.
L’opzione, in assenza di conferme ufficiali, resta quella di una candidatura al Senato, forse in un collegio uninominale, molto più probabilmente alla guida del listino bloccato che assegnerà i seggi della quota proporzionale nella “circoscrizione” di Varese e Gallarate.
Le parole di Alfieri costituiscono un primo punto (quasi) fermo nell’intricato risiko delle candidature sotto le insegne del Pd, penalizzato da una legge elettorale che, a queste latitudini, sembrerebbe favorire la coalizione avversaria, almeno nelle sfide dirette all’interno dei collegi uninominali. Da qui l’interesse con cui deputati e senatori in carica guardano ai listini proporzionali, una sorta di paracadute in grado di garantire atterraggi morbidi a Montecitorio e a Palazzo Madama.
Lo sa bene Maria Chiara Gadda, deputata in carica e accreditata come capolista per la Camera a Varese. Con lei, nella squadra degli aspiranti onorevoli dem, potrebbero trovare posto due parlamentari di lungo corso in attesa di riconferma: Daniele Marantelli e Paolo Rossi.
Per quanto riguarda invece i collegi uninominali, il Partito democratico starebbe valutando la possibilità di schierare «esponenti della società civile» in grado di contendere consensi sia al centrodestra sia alla sinistra e, soprattutto, di assorbire un’eventuale sconfitta senza ripercussioni sugli equilibri interni. Non sarà invece tra i protagonisti della campagna elettorale Angelo Senaldi, che dopo una legislatura a Montecitorio, ha annunciato il ritorno a un «impegno politico sul territorio» che potrebbe anche tradursi in una candidatura al Consiglio regionale nelle liste a sostegno del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, prossimo sfidande del governatore Roberto Maroni. Opzione, questa, accarezzata anche dal segretario provinciale e sindaco di Malnate Samuele Astuti e dal consigliere provinciale Paolo Bertocchi, mister preferenze alle ultime elezioni per Villa Recalcati.
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