CURIOSITÀ
Il presepe davanti a San Pietro
Nuovo capolavoro in casa di Manildo Treggiari, una vita da “costruttore”
Manildo Treggiari ha 82 anni e costruisce presepi «da quando ne avevo sette», racconta nel salotto della sua casa di viale Europa, con la moglie Graziella accanto e davanti al suo ultimo capolavoro. Un presepe che vede le classiche figure inserite in un’architettura monumentale, una copia in scala della Basilica di San Pietro, con una carta particolare, applicata su legno, che simula il marmo alla perfezione. E un presepe sul quale campeggia la scritta “Dio è amore - Gesù Via Verità Vita”, perché l’idea di questo insegnante in pensione profondamente religioso è quella di sintetizzare così la storia dell’umanità dal peccato originale alla salvezza.
Manildo ha lavorato al suo presepe per una quindicina di giorni, come ogni anno, e assicura che questo sarà l’ultimo. Anche se pare l’abbia detto già altre volte e che poi invece abbia continuato a deliziare, con le sue costruzioni arricchite da sistemi di fari e luci colorate, parenti e amici. E soprattutto i nipotini. Ecco allora, alle finestre di San Pietro, diapositive con Papa Francesco e altri pontefici, episodi della vita di Gesù e miracoli, l’illustrazione dei sette sacramenti e, in alto, una “squadra” di santi particolarmente cari alla famiglia Treggiari, da Padre Pio a Madre Teresa di Calcutta, da Santa Teresa del Bambin Gesù a Sant’Antonio da Padova.
«Abbiamo vissuto per molti anni ad Agra e lì, alla fine degli anni Sessanta, organizzavo il presepe vivente», ricorda Manildo. Altre sue creazioni sono uscite dal salotto di casa per farsi ammirare, ad esempio, nella redazione del Giornale del Popolo di Lugano, con cui l’insegnante collaborava, e in tempi più recenti nella chiesa di Bosto. L’anno scorso, in casa, aveva omaggiato il Sacro Monte, «per il quale io e mia moglie abbiamo una grande devozione, tanto da andarci tutti i sabati».
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