LA STORIA
Il ritorno dell’alpino disperso
Bernardo Sartorio morì di stenti in un campo nazista: restituite le spoglie, sabato 28 ottobre le esequie
Fabio Passera.
Tutto comincia il 29 gennaio del 2016 con la pubblicazione di un articolo della Prealpina nella rubrica “I protagonisti” dal titolo “Sono 130 i caduti varesini dimenticati nei cimiteri di Germania e Polonia”. Un testo che riprende il lavoro di ricerca fatto del veronese Roberto Zamboni, il quale ha aiutato tante famiglie a trovare i propri cari, civili e militari, morti dopo l’8 settembre 1943.
L’alpino Bernardo Sartorio è uno di questi, morto il 19 dicembre del 1944, ma andiamo con ordine.
«Bernardo, ha raccontato il sindaco Passera - nacque a Graglio il 10 ottobre 1912, si sposò il 30 giugno 1935 con Irma Germana Boscetti. Nel 1937 nacque Assunta (detta Cicci ndr) e nel 1941 Renata.
Durante il Secondo conflitto mondiale, Bernardo venne richiamato e arruolato nel ventesimo Reggimento Sciatori Battaglione Intra.
Fu fatto prigioniero dai tedeschi e internato in Germania a Baumholder insieme a suo cognato Cleto Monaco. Al momento di dichiarare ai suoi aguzzini quale lavoro svolgesse da civile, gli fu consigliato di dire muratore, come era effettivamente, ma lui si dichiarò contadino, nella convinzione di riuscire a trovare qualche buccia di patata e poter mangiare qualcosa in più e sopravvivere. Invece fu costretto a lavorare in miniera dove morì per gli stenti e il lavoro massacrante.
La notizia fu data alla moglie a guerra terminata, e il cappellano che riportò i suoi pochi effetti personali, rivelò che la sera passò a trovarlo in infermeria perché febbricitante e il mattino successivo della morte sopravvenuta nella notte. Bernardo Sartorio venne inumato in prima sepoltura nel cimitero di Baumholder, successivamente riesumato e traslato a Francoforte sul Meno nel Cimitero Militare Italiano d’Onore».
Le speranze di ritrovare dei resti erano da tempo affievolite quando proprio da quella pagina di Prealpina, dal lavoro di Zamboni, è spuntato il nome dell’alpino.
«Abbiamo contattato Zamboni - hanno detto i familiari - che ci ha detto la posizione tombale nel cimitero aiutandoci anche per altre formalità burocratiche. Abbiamo contattato anche il ministero della Difesa dove un Maresciallo molto gentile ci ha aiutato nella compilazione di moduli aggiornati e abbiamo poi dovuto aspettare l’esumazione che è stata fatta insieme a quella di altri italiani. Fondamentale per questo rientro sono stati anche il sindaco Passera e gli Alpini».
I parenti del militare sono felici per questo ritorno.
«Le lacrime che avevamo le abbiamo già versate in passato, ora abbiamo dei resti e un posto su cui piangere e lui è qui nella sua Graglio».
Sabato 28 ottobre - conclude Passera - «sarà una giornata importante per la comunità perché, alla presenza dei familiari, delle autorità civili e militari, della gente comune e di tantissimi Alpini si svolgerà nella chiesa dedicata ai Santi Gervaso e Protaso il rito funebre di Bernardo Sartorio, che riposerà tra i suoi amati monti».
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