LA PROTESTA
Il sindaco: «Sciopero della fame»
Arrivati più migranti. «La misura è colma»
La misura ormai è colma e il sindaco di Besnate, Giovanni Corbo, lancia un annuncio choc durante l’assemblea informativa convocata nella sala civica di via Mylius: «Fino a quando il prefetto non porterà a quindici i richiedenti asilo su Besnate farò lo sciopero della fame. E comincio già da adesso». L’accordo con la prefettura, infatti, prevedeva che in paese ci fossero quindici richiedenti asilo in base alla quota nazionale di 2,5/3 migranti ogni mille abitanti. Alla fine, però, a Besnate sono arrivati ben trentadue profughi. Questo ha scatenato la reazione del primo cittadino del centrosinistra.
«Ci sono novanta Comuni che non ne hanno, noi ci troviamo con 32 profughi e una popolazione di 5.500 abitanti. Non è giusto». Il 27 giugno è arrivato un primo gruppo, poi non ci sono più state informazioni ufficiali. Cosa è successo? Il numero è cresciuto ed ora è esplosa la clamorosa protesta. «Non sono disposto a parcheggiare qui delle persone - sottolinea Corbo - lo dico anche per loro». I profughi sono a carico alla cooperativa Versoprobo in un immobile in zona semi-centrale. La posizione di Corbo, oltretutto, non è motivata da una contrarietà ad oltranza nei confronti dei richiedenti asilo, ma è un evidente segnale di disagio rispetto a numeri che sono cambiati all’insaputa del Comune: «Noi siamo convinti di poter dare il nostro contributo all’accoglienza ma i numeri devono essere certi e trasparenti». In poche parole, di fronte all’allargamento di un fenomeno già allarmante, la popolazione si ribella e il sindaco lancia un segnale plateale con lo sciopero della fame. «Spero - si augura però - che ci possa essere al più presto un chiarimento».
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