IL FENOMENO
Impennata di furti di biciclette
Le due ruote vengono poi ritrovate e messe nel deposito comunale, ma nessuno le reclama. La polizia locale: «Dopo un anno dovrebbero andare al macero, ma vorremmo regalarle»
Oltre ai topi d’appartamento, impazzano in paese i ladri di biciclette. Già, perché di questi tempi sembra abbiano subito un’impennata le sparizioni di bici appartenenti agli anziani (che vanno a messa o a fare la spesa) e ai ragazzi (che entrano in bar e locali). Fra gli ultimi ritrovamenti: una Whiterock blu e una bici da donna la cui marca non è leggibile sul telaio, depositati al comando di polizia locale dopo averle trovate abbandonate per strada. Ma l’elenco è lungo: nel deposito comunale sono custodite parecchie biciclette, sia da uomo che da donna, abbandonate dai ladri dopo averle utilizzate magari per brevi spostamenti. Gli agenti, ogni volta, devono redigere un verbale di ritrovamento pubblicato all’albo pretorio, con cui comunicano che la bici si trova al deposito della municipalità: il proprietario che l’ha smarrita può rivolgersi al comando per recuperarla (tanto più se si trova in buono stato). È la prassi seguita in queste circostanze, ma resta il dubbio se l’albo pretorio (che è online) venga effettivamente consultato da chi ha subito il furto: spesso, infatti, le due ruote non vengono reclamate. Così il deposito è pieno di bici, di ogni marca e di ogni genere, che attendono di essere riconsegnate ai legittimi proprietari. «I ladri le rubano per utilizzarle per poco tempo – spiega il comandante della polizia locale Alfonso Castellone – poi le lasciano dove capita».
Come affrontare il problema? «Stiamo valutando la possibilità di creare un’anagrafe delle biciclette – annuncia Castellone – Una banca dati che consenta di registrarle sulla base della punzonatura: un numero sul telaio per identificarle in caso di ritrovamento». C’è poi un’altra iniziativa che vuole concretizzare il capo dei vigili: «Visto che nessuno viene mai a reclamarle e che, trascorso un anno, dovrebbero essere mandate al macero o messe all’asta se in buono stato, è mia volontà regalarle. L’idea è di donarle a un’associazione di disabili di Castellanza».
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