Borsa
In Borsa terzo giorno consecutivo di vendite su bond governativi
Il rendimento del Btp ai massimi da febbraio sfiora l'1,60%
Roma, 27 ott. (askanews) - Non si ferma la vendita di titoli di Stato sui mercati finanziari. Dai bond governativi dell'area euro ai Gilt britannici, dai Treasury americani ai Jgb giapponesi, si assiste al terzo giorno consecutivo di vendite generalizzate con conseguente rialzo dei rendimenti.
Il trend riflette la sensazione tra gli investitori che le politiche monetarie ultra accomodanti da parte delle banche centrali abbiano toccato il punto massimo. Ciò non significa la fine dei programmi di quantitative easing ancora in funzione come nell'area euro o in Giappone. Ma una lieve virata verso politiche meno espansive. Tanto basta per far scattare flussi di vendita sui bond governativi.
In Europa il Bund tedesco è tornato a mostrare rendimenti sopra lo zero, allo 0,15%. Ancora molto basso per un decennale ma era da metà maggio che non toccava certi livelli. Ai massimi dal febbraio scorso il rendimento del Btp decennale che sfiora l'1,60%.
Anche il Gilt britannico mostra un consistente aumento del rendimento portandosi sui massimi dal referendum di giugno. Il rendimento del decennale è salito oggi all'1,26% dopo che a sorpresa la crescita del Pil britannico nel terzo trimestre con un +0,5% è superiore alle aspettative.
C'è poi la concreta prospettiva che la Fed possa alzare i tassi prima della fine dell'anno, evento che farebbe salire ulteriormente il rendimento dei Treasury che oggi viaggiano verso l'1,90%, livello che non veniva toccato da aprile scorso. Ai massimi degli ultimi 4 mesi anche i decennali di Spagna, Francia e Portogallo. Alcuni broker rilevano che i rendimenti attuali già scontano una stretta dei tassi da parte della Federal Reserve.
Ma il fenomeno di sell-off sui bond governativi si estende anche al Giappone dove il Jgb decennale mostra un rendimento in costante rialzo (anche se ancora negativo ma a -0,050% da -0,260% di maggio) dopo che il governatore della banca centrale, Haruhiko Kuroda, ha sottolineato che la banca del Giappone potrebbe non aver bisogno di acquistare bond per 80 mila miliardi di yen (circa 750 miliardi di euro) nell'ambito del Qe.
Le vendite si concentrano sulle scadenze medio-lunghe (dai 7 ai ai 10 anni) mentre meno accentuati i rialzi sulle scadenze più brevi come i triennali. Praticamente invariati invece i rendimenti sui titoli a breve termine.
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