Incroci d’angeli
Il piccolo L. scampato alla morte grazie alla nonna e l’infermiera della Pediatria insieme per un pomeriggio
Si sono incrociati per pochi attimi: lui, un anno appena, travolto il pomeriggio di martedì 10 ottobre da un’auto, mentre con la nonna attraversava via Verdi, a Gemonio, proprio da ieri è passato dalla Rianimazione generale dell’ospedale di Circolo alla Pediatria dell’ospedale Del Ponte. Non è più in pericolo di vita. Lei, invece, che nella Pediatria varesina ha lavorato fino alla sera di ieri, prima di morire investita da un’auto attraversando via Magenta, di anni ne aveva 25.
I destini del piccolo L. e di Daria Guazzotti si sono incrociati così, per le otto ore d’un turno ospedaliero, in un reparto in cui tutti, volontari inclusi, lavorano per dar forma al più difficile dei sorrisi. Quello che nasce dal dolore e che al dolore viene contrapposto ogni giorno.
Anche Daria faceva parte di questo collaudato manipolo di costruttori di sorrisi: lavoratori silenziosi, sottoposti a una fatica quotidiana che il sorriso d’un piccolo paziente sa ripagare.
Il piccolo L. non avrebbe mai potuto immaginare che oltre all’angelo col viso di nonna, che aveva accanto il pomeriggio di martedì, che gli ha salvato la vita proteggendolo nella caduta e che continua a lottare per la vita nella Neurorianimazione dell’ospedale di Circolo, ne avrebbe avuto accanto un altro, di 42 anni più giovane, che invece ha già ripreso la via del cielo.
Gli angeli li riconosci più facilmente quando la vita ti costringe a camminare da solo.
L. però è in ottime mani. Magari li riconoscerà tra qualche lustro ma gli angeli come sua nonna e come Daria continueranno a essere con lui: mano nella mano, camminando per strada. Oppure occhi negli occhi, guardando il cielo, dove Daria abita da ieri sera.
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