CIRCOLO
Infermieri, si tratta
Piano di riapertura dei letti nei reparti per ridurre la pressione sul Pronto soccorso. Il dg Bravi: «La mia porta è aperta, presto risolveremo il disagi»
Il forte disagio manifestato dagli infermieri del Pronto soccorso non è rimasto inascoltato. Lo assicura il direttore generale dell’Asst Sette Laghi Callisto Bravi: «Abbiamo organizzato un incontro per l’11 ottobre, ci stiamo lavorando da giorni, credo che con il dialogo si possa risolvere tutto». La questione è nota: la gran parte degli infermieri ha richiesto il trasferimento per accendere i riflettori sulla situazione del Ps, dove i pazienti rimangono a lungo in attesa di ricovero e in alcuni momenti si hanno l’equivalente di due reparti di Medicina da gestire. Ma con personale ridotto e in un reparto di emergenza.
«Vorrei rassicurare tutti i cittadini, non vi è alcun riflesso negativo sulla cura e l’assistenza che vengono garantiti con estrema professionalità e attenzione», dice il primario del Pronto soccorso, Saverio Chiaravalle. Il problema è complicato e non è collegato solo al forte afflusso di malati al Circolo. La Rsu aziendale ha annunciato l’invio di un documento alla direzione generale, mentre da Villa Tamango, quartier generale dell’ospedale, rendono noti i numeri della riapertura dei posti letto. Perché uno dei problemi, non l’unico, è rappresentato dai reparti con pochi posti attivi, in parte per il piano ferie concluso da poco in parte per altre ragioni, «tra cui la difficoltà nel reperire infermieri che vengono selezionati sulla base della lista del concorso - spiega il dg Bravi -, formati a lungo e che spesso chiedono la mobilità, cioè il trasferimento per avvicinarsi ai comuni di residenza». Alcuni a fine settembre, la maggior parte dai primi di ottobre, ecco i posti letto aperti al Circolo: 18 tra le due Medicine, 4 in Geriatria, 8 in Ortopedia e altri 12 in vari reparti.
Altri letti, una decina, saranno aperti in Geriatria e undici in Pneumologia, dal 16 ottobre. «Contiamo di arrivare, nelle prossime settimane, a una situazione migliore di quella antecedente la riduzione di posti estiva, con l’attivazione di altri letti chiusi da tempo, in prevalenza in area internistica», dice il direttore medico Andrea Larghi. «Massima attenzione e rispetto per il disagio espresso dagli infermieri ma la situazione, tengo a dirlo, non è di emergenza, non più di altre volte». Un concetto sottolineato anche dal direttore generale Bravi.
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