L’EPIDEMIA
Influenza, «non fate gli eroi»
Ventimila malati nel Varesotto, ma il picco non è ancora stato raggiunto. I medici: «State a letto per evitare complicanze»
Non fate gli eroi. E’ questo l’appello dei medici di base, per voce di Aurelio Sessa, segretario regionale della Simg e medico sentinella sul fronte influenzale sul territorio. Non fate gli eroi perché questa influenza non è un semplice raffreddore, perché uscendo di casa, incontrando persone, andando al lavoro, potete peggiorare le vostre condizioni e soprattutto infettare altri. «Ogni persona malata può contagiarne otto che ha vicino, a distanza di meno di un metro, basta uno starnuto». Influenza, è ancora emergenza. Lo sarà ancora almeno per una decina di giorni. Le stime sono di ventimila persone, malate, sul territorio provinciale. Come se un quarto della città di Varese fosse a letto.
«Crediamo che il picco non si sia esaurito e probabilmente il numero di malati, entro la fine della prossima settimana, sarà destinato a salire – spiega Sessa -. Al momento la percentuale dei colpiti è l’11,13 per mille ma è una stima per difetto poiché è riferita alla scorsa settimana e negli ultimi giorni il numero di pazienti è cresciuto».
Cinquemila persone sono colpite invece dai cosiddetti virusl parainfluenzali. Tra i bambini, l’incidenza maggiore: dai lattanti ai quattordicenni, sono malati il 30 per mille, cioè più del doppio degli adulti. «E ora che le scuole e le occasioni per stare in comunità sono riprese in modo normale dopo le feste, la diffusione dei germi potrebbe aumentare ancora di più». A farne le spese, sono soprattutto le persone che costituiscono la fetta più ampia della popolazione, cioè quei 15-65 enni che godono solitamente di buona salute e non soffrono di patologie croniche.
«Bisogna recarsi in ospedale dopo aver consultato il proprio medico di base o comunque per reali condizioni di gravità, non perché si ha la febbre, anche per 4 o 5 giorni», ribadisce il dottor Sessa. Al Pronto soccorso dell’ospedale di Circolo, ancora ieri mattina vi erano oltre 40 persone da ricoverare. Situazione critica in modo costante ma con una serie di interventi compiuti negli ultimi giorni, come l’apertura di sette posti in Geriatria, che facilita il ricovero dei grandi anziani.
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