LA SENTENZA
Insulti ai militari, donna “graziata”
Quarantenne assolta in aula: «Comportamento non abituale»
Diede in escandescenza per questioni futili e non si calmò nemmeno all’arrivo dei carabinieri. Anzi, se la prese pure con loro, coprendoli di insulti e non collaborando alle attività di identificazione. Per questo motivo, alla fine, fu denunciata a piede libero per i reati di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Ma l’altra mattina in Tribunale per lei è arrivata l’assoluzione per particolare tenuità del fatto.
La vicenda risale all’agosto di due anni fa, in un locale dell’Alto Varesotto, quando la donna – quarantenne di origine sudamericana – iniziò a lamentarsi in modo molto acceso per delle banalità. Gli inviti a calmarsi si rivelarono inutili e quindi sul posto fu richiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Alla vista delle divise però la situazione degenerò ulteriormente, con pesanti offese all’indirizzo dei militari: la scena concitata si concluse con la quarantenne che si accasciò a terra, colta da malore, e soccorsa dagli stessi carabinieri che pochi istanti prima aveva insultato.
Gli accertamenti permisero di scoprire che la donna era in un periodo piuttosto delicato della sua vita ed era in cura proprio per questa situazione, come certificato dalla documentazione medica. Un quadro psichico che però all’epoca non fu sufficiente a evitarle la doppia denuncia a piede libero.
Il suo caso è approdato l’altra mattina dinanzi al giudice monocratico Alessandra Mannino, con pubblica accusa rappresentata dal viceprocuratore onorario Davide Toscani. In aula è stato ricostruito il difficile percorso di vita attraversato due anni fa dalla donna – assistita dall’avvocato penalista Andrea Pellicini – e alla fine accusa e difesa si sono trovate d’accordo nel richiedere l’assoluzione dell’imputata. Una linea poi ratificata dalla sentenza del giudice.
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