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Integratori sì, ma solo se necessari
Una dieta varia e controllata, un costante esercizio fisico, niente fumo e niente alcolici sono le condizioni indispensabili per mantenere in ogni fase della vita uno stato di salute ottimale. Ma i virtuosi sono pochi...
Esistono periodi in cui il nostro stato di benessere viene messo alla prova e di conseguenza si rende necessario integrare la dieta con un concentrato di principi attivi dimostratisi utili nel risolvere al meglio pericolose carenze nutrizionali. Si tratta di vitamine, elementi minerali, aminoacidi, acidi grassi, antiossidanti, fibre alimentari, prebiotici e altre sostanze disponibili in pillole, capsule o liquidi, con combinazioni e dosi differenti, in genere molto costosi.
Nella scienza medica si definiscono «integratori alimentari» alcuni prodotti specifici che possono essere assunti in aggiunta all’alimentazione, quando la dieta non è corretta, sbilanciata o insufficiente. In un contesto più ampio sul loro impiego e sulla loro utilità, gran parte dei nutrizionisti concordano nel consigliare gli integratori solo in quei casi in cui l’organismo presenta un’effettiva carenza di determinati elementi o sostanze.
Questa situazione può verificarsi quando siamo stressati, nel corso di alcune malattie che richiedono antibiotici, dopo un intervento chirurgico, quando viene meno il nostro sistema immunitario e più frequentemente con l’avanzare degli anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione (il 21,4 per cento degli italiani ha più di 60 anni, rispetto al 18,5 per cento della media europea) porta inevitabilmente a un aumento di pazienti con malattie cerebro-degenerative che si possono prevenire con specifici integratori.
Il cervello è particolarmente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia precocemente. Oltre al glucosio, per una corretta fisiologia neuronale servono le vitamine, in particolare quelle del gruppo B, gli omega 3 che facilitano la trasmissione degli impulsi nervosi e i fosfolipidi che proteggono le membrane cellulari. Queste e altre sostanze utili per la funzionalità cerebrale, per l’apprendimento e la memoria, quando scarseggiano nella dieta alimentare si possono assumere con gli integratori.
Invece, uno dei principali fattori di rischio nelle malattie cardiovascolari è l’aggregazione nel sangue delle piastrine, con conseguenti trombosi e infarto. Questo pericolo si può tenere sotto controllo con l’assunzione di fitosteroli, o steroli vegetali, che hanno una struttura molecolare molto simile a quella del colesterolo e che riducono la colesterolemia.
In ogni caso un consiglio è d’obbligo: bisogna leggere con attenzione le etichette riportate sulle confezioni degli integratori e dei cibi con supplementi nutrizionali per evitare di assumerne quantità superiori alle dosi giornaliere raccomandate. Nel dubbio, consultare sempre un dietista o il proprio medico di fiducia. (r.d.)
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