L’INTERVISTA
«Juve tra le prime 4 d’Europa»
Cobolli Gigli a Varese: da Calciopoli allo Stadium, «il dodicesimo uomo voluto da Blanc e da me»
L’appartenenza del proprio Dna al bianconero marchiato Juventus, Giovanni Cobolli Gigli la dichiara come si dichiara un amore.
Il presidente della transizione del periodo più nero che bianco della società di corso Galileo Ferraris, a Torino, però nel quinto compleanno dello Stadium, accetta di parlare di Juve.
A Varese per celebrare la legge contro lo spreco alimentare voluta dall’onorevole varesina Maria Chiara Gadda, Cobolli Gigli si lascia intervistare sulla sua passione bianconera nello stand della Prealpina.
«Sono contento, da tifoso, che Andrea Agnelli sia riuscito a creare i presupposti per fare della Juventus una delle quattro principali società di calcio europee. Gli investimenti fatti di anno in anno per potenziare la rosa si riveleranno - e già lo hanno fatto - veri investimenti anche in termini di denari. Credo che la Juventus sia pronta per l’eventualità che prendano vita supercampionati, visto che il calcio va dove lo richiedono le esigenze di marketing».
L’allusione alla superlega europea e a quella mondiale, ventilata in questi giorni, è evidente.
E Cobolli Gigli conosce i tempi e i modi dell’economia.
«Sono fiero dipoter fare gli auguri allo Stadium per i suoi primi cinque anni. L’idea di Jean-Claude Blanc e mia, nata e realizzata quando la Juve si trovava in serie B e dunque in difficoltà anche con gli equilibri finanziari, s’è rivelata azzeccata sia sotto il profilo economico, sia sotto quello puramente sportivo. Oggi lo Stadium è il dodicesimo uomo dei bianconeri».
La Juventus ha sbattuto contro l’incompetenza del Tar del Lazio: il risarcimento del danno da oltre 400 milioni di euro, patito per le sentenze sportive ritenute non omogenee e dunque inique, per il momento non ci sarà.
«Non conosco le carte. So solo che con Calciopoli c’è stato un accanimento contro la Juventus, che la società ha pagato un prezzo molto alto ma che in quel clima di controriforma avrebbe rischiato persino la serie C e che la vittoria dei Mondiali del 2006 ha mitigato quell’astio collettivo. Penso però anche che da quella gogna, la società sia uscita ancora più forte e determinata. E che la guida di Andrea Agnelli si sta dimostrando ottima. Con gli acquisti di quest’anno la Juve gioca a una velocità impressionante. Sono certo che saprà farsi valere anche in Europa».
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