ALAJMO DOPO CRACCO
La cucina più elegante d’Italia
È lo chef pluristellato Massimiliano Alajmo, il cuoco più «elegante» d’Italia del 2016. La nomina relativa all’eleganza intesa tra i fornelli dei suoi ristoranti, primo fra tutti Le Calandre di Rubano (Padova), gli è stata conferita all’antica trattoria Due Spade di Sandrigo.
Un riconoscimento dedicato a Gino Pozzan grande «Oste» di Sandrigo voluto dal figlio Giovanni per ricordare lo stile tra casseruole e girarrosti e le doti di intrattenimento che hanno fatto del celebre capo di cucina vicentino un punto di riferimento per l’intera categoria. Selezionato tra decine di cuochi italiani Alajmo, 41 anni il più giovane chef italiano ad aver ottenuto tre Stelle Michelin nel 2002, è stato definito dal presidente di giuria Claudio Pasqualin «il fautore non del “Made in Italy” ma del “Madre in Italy” per la sua capacità di trasformare con gioco e gusto i prodotti del territorio in rarità culinarie». Alajmo è anche conosciuto per aver inventato il panettone all’olio agrumato, senza il classico burro, e da lui lanciato soprattutto per caratterizzare la versione estiva con profumazioni della stagione calda come albicocca e limone candito.
«Sono convinto che sia l’accoglienza intesa nel senso più ampio del termine - ha sottolineato Alajmo - il segreto che sta dietro alle grandi cucine. Spesso si sofistica il lavoro ma l’essenza della tavola è andare nel profondo, mettere il naso in cucina, visitare la cantina del locale che ci ospita».
Massimiliano Alajmo è iscritto ora nell’albo d’oro dell’«Eleganza in cucina» dopo i nomi dello chef Carlo Cracco (2009), dell’imprenditore vitivinicolo Fausto Maculan (2011) e del giornalista enogastronomo Antonio Di Lorenzo (2013).
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