IL SAGGIO
«La cura non avrà effetti immediati»
Toto Bulgheroni confida in Caja per rilanciare l’OJM: «Ma serve tempo»
Toto Bulgheroni sceglie la via del lavoro e della fiducia per guarire la grande malata Openjobmetis. Il consigliere con delega all’area tecnica della società di piazza Monte Grappa traccia così la rotta per uscire dalla crisi, confidando nell’opera di Attilio Caja per risanare la squadra.
«Per uscire dai guai servono lavoro, energia, pazienza e fiducia oltre a un pizzico di fortuna: sono certo che Attilio ha le competenze giuste per trasmettere confidenza ai ragazzi e cercare di aumentare l’aggressività in difesa ma anche in attacco. Certo, dobbiamo essere consapevoli che la cura non potrà avere effetti immediati. Però nessun dubbio sul fatto che il lavoro ci sarà grazie alle doti in palestra del nuovo coach: la scelta in questo senso è stata semplice, Caja ha operato bene in situazioni difficili e il compito che lo aspetta è sostanzialmente analogo a quello che aveva già svolto ottimamente due anni fa a Varese. Sono assolutamente convinto che i giocatori lo seguiranno, ma per vedere risultati concreti servirà un po’ di tempo».
Ci si aspettava un approccio diverso all’esordio con Venezia, e invece la squadra non ha reagito nel modo auspicato...
«Nella pesante sconfitta contro Venezia si sono combinati diversi fattori che hanno contribuito negativamente all’esito del match. Prima di tutto abbiamo affrontato una squadra molto forte e completa, che potrebbe addirittura mettere in difficoltà Milano. Insomma, la peggior avversaria da affrontare viste le nostre condizioni precarie, senza Eyenga né Campani e con soli quattro giorni di lavoro con la nuova conduzione tecnica. Inoltre c’è stato un arbitraggio che non mi è piaciuto per la disparità del metro concesso alle due squadre e infine nei primi due quarti i giocatori pensavano più a rispettare i nuovi dettami di Caja che ad attaccare il canestro. Sapevamo che sarebbe stata una partita durissima, anzi va ringraziato Attilio che ha accettato di esporsi al rischio di una brutta figura. Il compito era molto arduo e ci ha messo tanto del suo».
Con quali prospettive si guarda alla delicata trasferta di lunedì prossimo a Cremona, andando in cerca della prima vittoria dell’era Dominique Johnson?
«Sappiamo che ci aspetta una partita importante, ma non vogliamo caricarla di significati eccessivi. Siamo pienamente convinti del fatto che la squadra abbia margini di miglioramento importanti; con qualche altro giorno di lavoro l’impatto di Caja sarà più marcato dopo che, comunque, contro Venezia si è già visto qualche segnale positivo. Johnson? Nel primo tempo ha giocato solo per la squadra, dopo l’intervallo si è messo in proprio: serve equilibrio tra i due estremi, ma col ritorno di Eyenga, che per noi è un altro terminale fondamentale, potrà crescere anche Dom».
Martedì contro Venezia si è respirato un clima negativo anche in tribuna, dove i tifosi sono sembrati in preda alla rassegnazione...
«Giocatori, allenatori, azionisti e pubblico: nessuno di loro è contento quando si perde, ma non c’è cosa peggiore che l’abitudine alle sconfitte e proprio per evitare questa assuefazione abbiamo optato per la svolta in panchina. Siamo consapevoli della necessità di tornare a vincere per invertire il trend negativo; nel frattempo sono convinto che il pubblico reagirà quando si renderà conto che i giocatori si impegnano, buttando sul campo tutto quello che hanno dentro».
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