FONDAZIONE PRADA
La danza incerta di Betye Saar
Visitare la Fondazione Prada a Milano non significa solo vedere una o più mostre, ma anche vivere una dimensione dell’arte che è spazio architettonico avveniristico e relazione con problematiche sociali. Un complesso che copre 19mila metri quadrati, trasformazione di una distilleria d’inizio ’900 che combina sette edifici preesistenti e tre nuovi secondo un progetto dell’archistar Rom Koolhaus. Poi le mostre possono piacere o no.
Mentre nello spazio Sud prosegue l’esposizione di Edward e Nancy Kienholz «Five Car Stud», titolo della storica installazione che riproduce in dimensioni reali una scena di violenza razziale, nella galleria Nord è stata da poco inaugurata «Uneasy Dancer» dell’americana Betye Saar (Lo Angeles, 1926) che negli anni ‘70 fece parte del Black Arts Movement.
Più di 80 opere tra installazioni, assemblage, collage e lavori scultorei creati tra il 1966 e il 2016 che hanno a che fare, secondo l’artista, «con la trasformazione delle coscienze e del modo di vedere i neri, non più attraverso immagini caricaturali o negative, ma come esseri umani».
Curata da Elvira Dyangani Ose, «Uneasy Dancer» (danza incerta) è una sorta di «flusso di coscienza» che esplora il misticismo rituale presente nel recupero di storie personali e di iconografie da oggetti e immagini quotidiani. Assemblaggi di strumenti di lavoro o oggetti domestici, uniti a fotografie o manufatti d’epoca («Mystic Window for Leo» 1966 e «A Call to Arms» 1997) rimandano a una condizione insieme intima e fantastica.
Altre opere con immagini e oggetti inseriti in scatole o valigie («Record for Hattie» 1975 o «Calling Card» 1976) alludono a una dimensione performativa. In un ambiente circolare, l’installazione «The Alpha and the Omega», 2013-16, coinvolge in un viaggio iniziatico, mentre assemblaggi all’interno di gabbiette («Domestic Life» 2007 e «Rhythm and Blues» 2010) rappresentano segregazione e resistenza.
Nell’opera di Betye Saar, arte e vita si combinano come le immagini mobili di un caleidoscopio.
«Betye Saar: Uneasy Dancer» - Milano, Fondazione Prada, largo Isarco 2, sino all’8 gennaio, lunedì, mercoledì e giovedì ore 10-20, da venerdì a domenica ore 10-21; 10/8 euro, info 02.56662612.
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