PAOLO BORGHI
La delicatezza della scultura
Paolo Borghi torna a esporre nella galleria varesina degli amici Emilio ed Eileen Ghiggini, dove ha partecipato ai progetti «Testimoni» nel 2003 e «Da testimoni a testimoni» nel 2005. In mostra una scelta di sculture, disegni e bozzetti che raccontano il percorso di Borghi verso il suo obiettivo: «rendere la figura umana in materia plastica, equilibrandosi tra il tema del mito classico, del surrealismo e della pittura espressionista», come scrive Rolando Bellini nel testo in catalogo.
Nelle opere più recenti Borghi si serve della natura utilizzando tronchi di alberi come innesto. Una filosofia di linguaggio che trova la sua piena realizzazione grazie a una consolidata esperienza tecnica radicata nella tradizione di famiglia: nato a Como nel 1942, Paolo ha infatti scoperto l’arte nella bottega del padre, rinomato orafo cesellatore, e ha poi studiato all’Accademia di Brera e al Castello Sforzesco di Milano. Dagli anni Sessanta si dedica interamente alla scultura in bronzo: realizza il monumentale «Cristo Re» per la cattedrale di Esmeraldas in Ecuador e i portali per la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Rovellasca (Como), espone alla Biennale di Venezia, firma «Apollo e Dafne» in marmo a Dallas. Alla fine degli anni Ottanta sviluppa un forte interesse verso la duttilità della terracotta, tra il 1991 e il 1992 esegue ritratti in marmo dei governatori della Banca d’Italia, nel 1998 crea la nuova monetazione per la Città del Vaticano e la medaglia ufficiale per il Giubileo 2000.
«Paolo Borghi e la delicatezza della scultura» - A Varese, galleria Ghiggini, via Albuzzi 17, fino al 30 aprile da martedì a sabato ore 10-12.30 e 16-19, info 0332.284025.
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