IL CASO VARESE
La maggioranza: «Si facciano avanti o da parte»
L’avvocato Cesare Di Cintio preferisce non parlare ma difende gli azionisti principali
Non parla o, quanto meno, preferisce non aggiungere in alcun modo benzina sul fuoco di una vicenda già particolarmente complessa. Ma di cui afferma di non subire alcun condizionamento ambientale.
Cesare Di Cintio, legale rappresentante di Paolo Basile e di Aldo Taddeo, azionisti di maggioranza del Varese Calcio (rispettivamente con il 51 e con il 29 per cento delle quote) non rilascia alcuna dichiarazione ufficiale. Però, dopo la conferenza stampa di ieri di Gabriele Ciavarrella e di Enzo Rosa, presidente e socio fondatore del club biancorosso, non sposta di una virgola la sua posizione. Ribadendo soltanto di non aver alcun appuntamento fissato sulla questione. Ma di avere lo studio a Bergamo: come dire, chi vuole può chiamare.
Muro contro muro? Il quadro pare essere proprio questo, ma con una sostanziale differenza: al di là del comunicato diffuso negli scorsi giorni in cui annunciavano il loro disimpegno, Basile e Taddeo, rispettivamente direttore generale e vicepresidente (uscenti o no?), continuano ad avere la maggioranza delle quote del club di piazzale De Gasperi.
Dunque, chiunque voglia farsi carico del Varese, deve tener conto di questa realtà. Piaccia o no. Di sicuro, le accuse lanciate da Ciavarrella e Rosa nella sala stampa di Masnago sono pesantissime. Al punto che Basile e Taddeo, attraverso il loro avvocato (notissimo per la sua competenza del mondo del calcio e non solo), potrebbero decidere di rivolgersi alla giustizia. Per essere ancora più chiari, alla Procura federale (tutti i protagonisti dovrebbero essere regolarmente tesserati, dunque dovrebbero sottostare alle norme federali) o, addirittura, alla Procura della Repubblica.
Ma, al di là delle accuse, a preoccupare è la situazione del Varese: si sbloccherà o si andrà rapidamente verso un nuovo crac?
La risposta filtra in qualche modo dalla stessa maggioranza biancorossa, evidenziando un concetto piuttosto chiaro nei confronti di Ciavarrella e Rosa: «Chi ha parlato si faccia pure avanti se davvero vuole rilevare le quote della società e, soprattutto, se ne ha le risorse; altrimenti si faccia da parte e lasci che ad occuparsi del Varese sia chi ne possiede la maggioranza».
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