MIGRANTI
I profughi occupano la stazione
«Non vogliamo più KB». A Varese i settanta richiedenti asilo partiti in treno da Busto. Dopo l'incontro in Prefettura, presidio fisso in piazza Trieste
ORE 11 - «Non vogliamo più KB». Con queste semplici parole, scandite a gran voce durante la marcia da via dei Mille alla stazione Fs e ribadite da uno striscione, una settantina degli oltre duecento ospiti del centro di accoglienza bustese hanno messo in scena la loro clamorosa protesta e, con tanto di valigie e trolley, sono saliti sul treno in direzione di Varese. Obiettivo Villa Recalcati, dove puntano ad incontrare il prefetto Giorgio Zanzi e spiegare i motivi del loro malcontento nei confronti della cooperativa che gestisce l’ospitalità a Busto e in numerose altre località della provincia. Un malcontento esploso oggi dopo mesi di segnali di tensione.
La marcia dei profughi verso la stazione è avvenuta in modo tranquillo, senza incidenti, se non la protesta di qualche automobilista spazientito. Poi si sono disposti lungo la banchina e, all’arrivo del treno per Varese, sono tutti saliti ordinatamente. In piazza Trieste troveranno ad attenderli un ampio dispiegamento di polizia.
ORE 12.20 - Il treno da Busto Arsizio si ferma in perfetto orario sul binario della stazione Fs di Varese. Il gruppo di profughi proveniente da via dei Mille scende dalle carrozze e, scortato da agenti e carabinieri in tenuta antisommossa, esce nel piazzale della stazione.
ORE 12.40 - Il gruppo di profughi è fermo sugli scalini della stazione. È in corso una trattativa con i dirigenti della Questura che hanno proposto di formare una delegazione “ridotta” per recarsi in prefettura.
ORE 12.55 - Alla fine c’è l’accordo: una delegazione formata da una decina di persone parte per Villa Recalcati, mentre il grosso dei manifestanti rimane in zona stazione, sempre sotto lo sguardo vigile di agenti e carabinieri.
ORE 13.15 - La delegazione di richiedenti asilo è arrivata in Prefettura, accompagnata dai dirigenti della Questura. Presente lo stesso questore Giovanni Pepè.
ORE 14.00 - Allarme in piazzale Libertà: uno dei delegati dei migranti che stanno discutendo in Prefettura è vittima di un malore. Sul posto arriva l'ambulanza ma la situazione rientra rapidamente: alle 14.15 l'ambulanza riparte dopo avere controllato l'uomo, 45 anni, le cui condizioni sono buone.
ORE 14.50 - Finito l'incontro in Prefettura, la delegazione riparte verso la stazione: le istituzioni puntano a far rientrare i profughi a Busto, ma non è chiaro quali siano le loro intenzioni.
ORE 16.00 - Prosegue la lunga giornata dei migranti. Mentre un gruppetto di una ventina di giovani si lascia convincere e risale in treno (presumibilmente per tornare a Busto), la stragrande maggioranza, più di cinquanta, rimane in piazza Trieste, sui gradini della stazione, sotto lo sguardo degli agenti.
ORE 19.00 - Non cambia la situazione di fronte alla stazione di Trenitalia: il gruppo di quasi un centinaio di giovani africani continua a "bivaccare" sui gradini sotto lo sguardo degli agenti del Reparto Mobile di Milano.
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