CUNARDO
La natura secondo Sangregorio
Leonardo, che era non solo un grande artista ma anche un illustre scienziato, ha lasciato scritto «Data la causa, la natura opera l’effetto nel più breve modo che operar si possa». Gli artisti hanno spesso osservato la natura, limitandosi soprattutto alle bellezze apparenti, senza approfondire il senso delle connessioni della stessa nei confronti dell’esistenza umana.
Nel corso dei secoli tanti filosofi hanno discusso su tale rapporto, sviluppando interessanti riflessioni. Per i Presocratici la natura comprendeva anche gli uomini, inclusi la sfera psichica e l’universo etico. Nella seconda metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti è sorto, diffondendosi in tutto il mondo, il movimento della «Land Art», alla ricerca di contatti con i luoghi naturali e incontaminati.
Anche Giancarlo Sangregorio, grande scultore di origini milanesi morto nella sua casa-museo di Sesto Calende nel 2013, è intervenuto a volte in tale ambito, ma in realtà il suo modo di operare aveva un interesse ancora più profondo: risalire alle origini della materia, scoprirne le forze più segrete, mettendo in evidenza come le forme naturali, nella loro genuina struttura, siano già delle forme artistiche poiché rivolte ad un ordine superiore. Ricordiamo quanto ha scritto in tal senso un celebre astrofisico: «L’Universo ha grande semplicità e quindi grande bellezza».
Artista semplice e di grande sensibilità, Sangregorio ha cercato e tradotto nella sua opera le forme proposte dall’Universo nel loro evolversi verso limiti indispensabili, ricercando una essenziale elementarietà strutturale e limitando i suoi interventi alla guisa di pure azioni conservative di un archeologo naturalista.
«Sincretismi», in corso nella storica sede delle Ceramiche Ibis di Cunardo, mette in mostra un gruppo di lavori portati a termine usando tra i materiali anche il carbone e soprattutto vetri in varie forme e con significati diversi.
Quando la lastra di vetro è limpida e strutturata sta a rappresentare le forze invisibili che agiscono all’interno della natura e la supportano nelle sue infinite evoluzioni.
Altre volte i vetri sono colorati ed alternati ritmicamente con altri materiali, come la sintonia fra materia e forze misteriose. Infine, non mancano nemmeno vetri in frantumi derivanti da oggetti d’uso quotidiano ormai inservibili. All’impronta di denuncia ecologica si aggiunge anche un’amara constatazione della fragilità dei progetti umani.
Giancarlo Sangregorio, «Sincretismi» - Cunardo, Ceramiche Ibis, via Fornaci 3, fino al 13 agosto da mercoledì a sabato ore 9-12 e 15-18, domenica 15-18, ingresso libero e gratuito.
© Riproduzione Riservata