LO SHOW
La Nostra Famiglia incanta il Palio
Oltre duecento spettatori alla "Nostra Divina Commedia" interpretata dai ragazzi disabili dei corsi di formazione professionale. Applausi ma anche preoccupazioni per il futuro
Applausi calorosi nel cortile del Castello di Monteruzzo per la “Nostra Divina Commedia”, simpatica piece teatrale messa in scena dai ragazzi con disabilità dei corsi di formazione professionale della sede di Castiglione Olona dell’Associazione La Nostra Famiglia. Circa duecento gli spettatori: tutti occupati i posti a sedere e molte persone in piedi per la prima uscita pubblica della singolare e sempre nuova piccola compagnia teatrale, che sinora si è esibita solo "in casa", in occasione dell’annuale festa dell’Associazione in via Monte Cimone.
Qualche assente tra gli attori, qualcuno per ferie e qualcuno per il timore di questa nuova esperienza di fronte a un pubblico “vero”, non più composto da soli parenti e amici, ma i sostituti, anche qualche educatore, se la sono cavata benissimo. Grande la soddisfazione per i responsabili della struttura, che non può però far passare in secondo piano le gravi preoccupazione per il futuro dei percorsi formativi. Le attività destinate ai ragazzi con disabilità, che in alcuni casi non hanno valide alternative di studio nei percorsi "ordinari", hanno una durata triennale e, salvo eccezioni, non consentono di conseguire un formale attestato di qualifica. Al termine del triennio per i ragazzi ancora minorenni è previsto un ulteriore anno di formazione, al fine di consentire loro di esercitare il "diritto-dovere" di istruzione formazione "sino ai diciotto anni o al conseguimento di una qualifica".
Gli allievi che hanno concluso a giugno il terzo anno e che hanno diritto alla prosecuzione sono una quindicina a Castiglione Olona, ma solo per pochi sarà possibile ottenere il finanziamento regionale per la frequenza dell’ulteriore annualità. Certo i problemi di bilancio della Regione Lombardia e di tutti gli enti pubblici sono gravi e reali, ma forse il diritto di chi già vive, incolpevole, una situazione di grave disagio andrebbe meglio salvaguardato.
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