PICCOLE IMPRESE
«La nostra produzione a rischio»
Confartigianato lancia l’allarme alla vigilia della ripresa dopo l’estate. Galli: «Non è tutto industria 4.0, ci sono antichi saperi e mestieri da considerare»
Credito, formazione, regole chiare e giustizia veloce: sono questi i temi più roventi dell’autunno per Confartigianato Imprese Varese che, per bocca del suo presidente Davide Galli, guarda alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva fra prospettive e criticità. Il futuro, dicono da viale Milano, non è solo industria 4.0: bisogna coccolare le imprese storiche e le nicchie produttive che caratterizzano il territorio. «Anche perché, se le cose non cambieranno rapidamente, dovremo dire addio a pezzi non irrilevanti della nostra storia», denuncia Galli. Di recente sono stati gli antichi mestieri, spesso sottovalutati o trascurati, a mostrarsi più abili a salvarsi dalla crisi.
«Vedo ragazzi che si riappropriano della terra e di borghi abbandonati seppure con uno spirito e con modalità diverse rispetto a chi li ha preceduti, utilizzando i social, innovando e sfruttando capacità e fantasia. Una combinazione fra passato e presente grazie alla quale riescono ad avere successo», analizza il numero uno degli Artigiani, rieletto anche per il secondo mandato.
«Alla bulimia da innovazione rispondo che sì, è importante, ma non è necessario innovare per forza un prodotto: è possibile tornare alla tradizione, o attenersi a storia e conoscenze antiche, utilizzando strumenti e tecniche nuovi per veicolarle nel mondo».
Innovazione di prodotto, dunque, ma anche di processo, tipico ad esempio delle produzioni di scarpe o cravatte, ma anche di occhiali, «con Nau che ha dimostrato come sia possibile crescere, e differenziarsi, in un mercato apparentemente saturo e, il più delle volte, molto costoso».
Soluzioni? Contromosse?
«Difficile trovare quella perfetta. Personalmente - prosegue Galli - penso che ci vorrebbero sviluppatori, o incubatori, di professioni, ovvero strutture in grado di incanalare il business delle aziende e dei mestieri di nicchia affiancandolo a un adeguato supporto dal punto di vista normativo, commerciale, del marketing, dell’internazionalizzazione, della formazione e del credito». Insomma, nel futuro c’è spazio tanto per la tradizione (riveduta e corretta) quanto per la piccola o piccolissima impresa.
Servizio completo sulla Prealpina di mercoledì 31 agosto
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