LA "BOMBA"
"La Pro Patria paghi l'Imu"
La crociata contro gli sprechi di Francesco Speroni: nel mirino anche Teatro Sociale e Baff
"Si vadano a chiedere soldi a chi usa gli spazi. Prendiamo l’esempio dello stadio “Speroni”: è grande, potrebbe costarci parecchio, a quel punto sarebbe doveroso andare dalla Pro Patria e farsi dare il denaro". La «minaccia» arriva direttamente da Francesco Speroni. L’autorevole esponente leghista, proccupato per il probabile aumento della pressione fiscale, invita il Comune a tagliare e recuperare soldi dove è ancora possibile. Il concetto base da cui Speroni non si muove di un millimetro è che «le tasse vanno lasciate al livello minimo possibile, quindi per trovare gli 11 milioni 300mila euro che mancano, tagliamo tutti i contributi, a parte quelli di chi opera nei servizi sociali». E se davvero dovesse essere confermato il fatto che il Comune dovrà versare la quota Imu allo Stato anche per le proprietà pubbliche non usate come sedi istituzionali (su questo aspetto l’assessore alle finanze Laura Mira Bonomi è prudente ma preoccupata), lui è netto e ipotizza che il Comune chieda il conto alla Pro. E non solo: "Il discorso che ho fatto per la Pro Patria vale ancor di più per il Teatro Sociale. Visto che sono per vendere tutto quello che non usiamo direttamente, stadio compreso, figuriamoci cosa penso degli acquisti. E comunque io comincerei davvero col togliere tutti i contributi tranne quelli a chi fa attività sociale d’emergenza". E nel mirino di Speroni c'è anche il Baff.
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