DEFINITIVO
La Provincia “spegne” gli autovelox
E il Tar le dà ragione: rinuncia legittima, respinto il ricorso contro la revoca del bando per l’installazione di multanova
Strano destino quello degli autovelox sulle strade più a rischio. Prima si è scatenata una battaglia, sia politica, sia giuridica, per evitarne l’installazione; poi una seconda, tutta legale, quando la Provincia ha deciso di sospendere il progetto. La morale è che, per ora e a seguito di diversi fattori, i temuti rilevatori di velocità non verranno piazzati. Stiamo parlando delle strade provinciali dove l’amministrazione di Villa Recalcati, guidata dal presidente Gunnar Vincenzi, aveva deciso, nell’ottobre scorso, di collocare a pioggia tutor e autovelox per costringere gli automobilisti a rispettare i limiti. Era stato deliberato di aprire una gara per la fornitura degli impianti (i multanova in sostanza) e la successiva gestione delle multe. Il progetto era quello della società Safety, già operante in altre città e province. La prospettiva degli autovelox aveva però scatenato una forte polemica - sollevata in particolare dal consigliere provinciale di opposizione Giuseppe Longhin - così riassumibile: Villa Recalcati vuole fare cassa con le multe, i tutor saranno i suoi “sportelli bancomat”. Sul bando c’era stato inoltre il ricorso di un’azienda del settore che riteneva discutibili, se non illegittimi, i requisiti per partecipare. E così, sull’onda delle proteste e della minaccia di una vertenza legale, la Provincia aveva deciso in aprile di sospendere il piano per l’arrivo degli autovelox. Finita qui e forse con soddisfazione da parte degli automobilisti? No. La società Safety, che aveva elaborato il project financing da 40 milioni per l’installazione dei tutor, ha promosso di recente un ricorso al Tar , chiedendo un robusto risarcimento del danno per via della rinuncia al piano. Brividi quindi lungo la schiena dell’amministrazione provinciale. Ma esito, per l’ente, a lieto fine: i giudici amministrativi di Milano hanno rigettato, all’inizio di questa settimana, l’istanza della Safety. Legittima insomma la scelta di Villa Recalcati di bloccare l’operazione autovelox. Marco Magrini, vice presidente della Provincia, è soddisfatto di questo pronunciamento. Ma tiene a precisare che i tutor non sarebbero stati, come denunciato dalla Lega Nord, uno strumento per fare cassa. «Mai pensata così - ribadisce Magrini -, il progetto era finalizzato a rafforzare la sicurezza sulle strade provinciali». p.m.
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