NOVITÀ SOCIETARIE
La soluzione Ponti
L’imprenditore gestirà il vivaio di Varese ma senza quote
La Pallacanestro Varese si prepara ad aprire le porte a Gianfranco Ponti. Si limano gli ultimi dettagli tra i rispettivi professionisti per spalancare le porte di piazza Monte Grappa all’imprenditore di Angera: la fumata bianca è imminente con la possibilità che già la prossima settimana le parti svelino i contenuti della partnership in fase di messa a punto.
L’accordo al quale si sta lavorando prevede l’ingresso di Ponti nel CdA della società biancorossa con delega al settore giovanile, che sarebbe gestito interamente attraverso le sue risorse personali: si parla di un investimento di circa 200mila euro stagionali, più i ricavi generati dalle attuali attività delle giovanili, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori interventi “extra” se saranno individuati prospetti di interesse.
Al momento però non sarebbe previsto l’ingresso nel capitale azionario da parte di Ponti, che contribuirebbe con una sorta di “appoggio esterno” senza rilevare quote della società.
Tecnicismi che però non mutano la sostanza di un accordo fortemente voluto da entrambe le parti, a dispetto dei vari scogli di ordine burocratico limati in nome della passione comune per la Pallacanestro Varese. Per la quale i consorziati si sono sacrificati più volte negli ultimi 18 mesi in nome dei bilanci da far quadrare. Sacrifici che dovranno probabilmente ripetere per le necessità impellenti (iscrizione a Lega e FIP, buonuscite di Moretti e Kangur e altre scadenze di fine esercizio ed inizio della nuova stagione).
Mentre Ponti è disposto a farlo per rilanciare il settore giovanile con un progetto ambizioso a medio-lungo termine, garantendo risorse fresche per una politica che la Pallacanestro Varese - nelle attuali ristrettezze economiche - non è in grado di portare avanti.
Si partirà con un accordo snello che prevede ruoli ben definiti e gestioni separate tra serie A e giovanili, sia pur con il trait d’union rappresentato da Claudio Coldebella che dovrebbe coordinare i due comparti.
L’obiettivo a lungo termine di “Varese nel Cuore” sarebbe quello di una progressiva condivisione nella gestione del club: gli ultimi 4 anni all’insegna del deficit di bilancio hanno fatto emergere chiaramente la necessità di inserire un “socio forte” in grado di garantire risorse a pronto uso in un bilancio dove, tra l’importo rilevante dei “cambio-merce” (quasi 900mila euro sui 3,9 milioni di ricavi del 2015-16…) e dei crediti non sempre immediati da riscuotere, si naviga spesso a vista in termini di liquidità di cassa.
Per questo l’operazione Ponti ha un valore immediato relativo - i costi delle giovanili che verranno stornati su altre voci pesano attorno ai 150mila euro - ma prospettive future importanti, contando anche il capitale di entrature e contatti nel mondo della finanza internazionale che l’imprenditore di Angera può portare in dote nell’ambito della costante caccia a nuovi partners commerciali. Ora come ora, è un accordo in grado di garantire una sopravvivenza meno affannata attraverso le risorse di “Varese nel Cuore”. Se le parti si piaceranno da qui ai prossimi 24 mesi, potrebbe essere il primo passo per ridare a Varese un’identità forte - e soprattutto delineata su un progetto di crescita dei talenti locali - nel panorama del basket italiano.
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