LA NOVITÀ
La spesa nel mercato blindato
Le barriere in cemento dividono: «Forse sarebbero state più utili in piazza»
C’è chi si sente più tranquillo, e chi la butta sul ridere. Chi è contento che qualcuno pensi finalmente anche alla sicurezza di quelli che vanno a fare la spesa tra le bancarelle, chi dice che le precauzioni sono inutili e chi fa notare che forse le zone a rischio in città sarebbero altre. Ogni muro, si sa, crea divisioni. E così anche le barriere in cemento armato che nei giorni scorsi sono state posizionate per proteggere gli ingressi della piazza del mercato oggi generano reazioni contrastanti, spaccando la città in due, o meglio in tre: chi pensa che l’idea sia buona, chi dice che è inutile e chi invece ritiene che i muri sarebbero stati più utili se collocati altrove.
La decisione di proteggere gli ingressi della piazza del mercato con 13 barriere di cemento del modello “new jersey”, come quelle che dividono le carreggiate delle autostrade di mezza Italia, era stata presa venerdì 7 nel corso di una riunione a cui avevano partecipato il sindaco Alberto Centinaio, il comandante della polizia locale Daniele Ruggeri, il vice questore Francesco Anelli e il capitano dei carabinieri Francesco Cantarella. Legnano non è una città ritenuta a rischio di attentati, ma quanto accaduto a Nizza il 14 luglio scorso e poi replicato a Berlino il 12 dicembre merita una riflessione. E se anche qui a qualcuno venisse in mente di lanciare un camion in mezzo alla folla? Milano aveva subito provveduto con le barriere in piazza Duomo, la direttiva poi è stata allargata a tutto il territorio nazionale: identificare possibili obiettivi e prendere le contromisure più adeguate. La settimana dopo le prime 13 barriere erano state posate al mercato, ma in futuro provvedimenti potrebbero essere presi anche in altre zone della città. Ad esempio limitando l’accesso all’isola pedonale del centro.
«Ora ci sentiamo più sicuri - afferma una delle poche italiane che gestiscono una bancarella al mercato -. Non ci preoccupavano tanto ai terroristi dell’Isis, quanto piuttosto gli automobilisti che avrebbe potuto avere un malore, oppure qualcuno che avrebbe potuto sbagliare manovra. Prima uno tra le bancarelle poteva arrivarci davvero in auto». «Se le hanno messe davvero pensando di evitare gli attentati - replica un uomo ridendo amaramente - hanno buttato tempo e soldi. Se qualcuno volesse prendere di mira il mercato, potrebbe trovare mille modi per farlo». La gente davanti alle bancarelle annuisce, ma alla fine ognuno pensa più alla spesa che agli islamici. Anche perché al mercato di donne con il velo ce ne sono tante, e le immagini di Nizza e Berlino sembrano appartenere a un altro mondo. E qualcuno suggerisce che sarebbero state più utili in piazza San Magno
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