Influenza & prevenzione
La stagione del vaccino
È cominciata pochi giorni fa, con la consegna dei vaccini a singole Regioni e Asl, la campagna vaccinale gratuita contro l’influenza, che interessa in media 10 milioni di italiani ogni anno. Intanto, in farmacia le dosi sono già disponibili per chi intenda difendersi contro il virus pur non rientrando nelle categorie «a rischio».
CATEGORIE A RISCHIO La campagna antinfluenzale per la stagione 2015-2016 è partita, chiarisce il ministero della Salute, ma «è bene informarsi su quando realmente partirà l’offerta nelle varie regioni», in quanto «dipende dal momento in cui il vaccino viene reso disponibile alle singole Asl». Sono loro che, attraverso gli ospedali e i medici di famiglia, offriranno la profilassi gratuitamente alle cosiddette categorie a rischio, ovvero i malati con patologie pregresse o concomitanti, i soggetti di età pari o superiore ai 65 anni, le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e gli operatori sanitari. Naturalmente anche le persone cui il vaccino non è offerto gratuitamente possono vaccinarsi, pagando di tasca propria: i vaccini si acquistano in farmacia dietro prescrizione medica.
NESSUN BUSINESS «Il primo pregiudizio da smontare è che le aziende farmaceutiche promuovano le vaccinazioni per una questione di interessi». Il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha lanciato un appello in favore della nuova campagna vaccinale contro l’influenza stagionale sgomberando il campo da «falsi miti» e «pregiudizi infondati»: il business per le aziende sarebbe paradossalmente l’esatto contrario, ovvero la vendita di farmaci terapeutici piuttosto che di vaccini. Infatti per ogni euro speso in vaccini se ne risparmiano 24 in terapie farmacologiche. «Va detto - chiarisce Scaccabarozzi - che ormai i vaccini hanno dei costi per lo Stato che sono addirittura inferiori a una tazza di caffè; quindi se la gente non si vaccina, alla fine si venderanno più farmaci antinfluenzali e terapie e questo lo diciamo contro il nostro interesse». Altro pregiudizio è quello della scarsa sicurezza: «I vaccini sono sicuri: c’è la garanzia dell’Istituto superiore di sanità, dell’Agenzia italiana del farmaco e del ministero della Salute e se la loro somministrazione è autorizzata è proprio perchè sono stati ampiamente testati».
LE MISURE D’IGIENE Le azioni per ridurre la trasmissione dei virus: lavare di frequente delle mani con acqua e sapone o gel alcolici; quando si starnutisce o tossisce coprire bocca e naso con fazzoletti monouso eliminandoli in contenitori chiudibili e poi lavarsi le mani; restare a casa se affetti da malattia respiratoria febbrile, specie nella fase iniziale; in caso di sintomatologia influenzale usare le mascherine quando ci si trova in ambienti sanitari/ospedalieri.
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