Africa
La telemedicina approda anche in Centrafrica, con Papa Francesco
Annuncio a Expo: a novembre a Banguì primo centro.E parla italiano
Roma, 26 set. (askanews) - Approda per la prima volta anche in Centrafrica, fra i cinque Paesi più poveri al mondo, la telemedicina. Sbarca a fine anno insieme a papa Francesco e parla italiano. L'annuncio dell'inaugurazione a Banguì negli stessi giorni in cui Jorge Mario Bergoglio visiterà la capitale Banguì (29-30 Novembre p.v) della prima postazione da cui sarà possibile il teleconsulto in tempo reale fra operatori sanitari in Centrafrica e medici specialisti di diverse realtà italiana, arriva da Expo. Segnatamente, dallo spazio che la kermesse di Milano 2015 ha riservato all'Africa e alla cooperazione allo Sviluppo, particolarmente in campo sanitario con una giornata di studio, riflessione e approfondimento dedicata al'attiovità nei paesi poveri dell'Africa del programma Dream e di Ght Onlus, con strutture operative che fanno riferimento alla Comunità di Sant'Egidio.
L'appuntamento con il workshop è per martedì 29 alle 10,30 a Expo 2015 presso il padiglione kip International School. Dove viene fra l'altro presentato il nuovo dispensario del centro "joie de vivre" che a fine novembre apre a Banguì al servizio di 450 bambini che vivono nella capitale centrafricana molti dei quali sono senza famiglia o in gravi difficoltà. Il progetto "Joie de vivre" è stato realizzato dalla onlus italiana "Amici per il Centrafrica" che da 14 anni presta servizio di volontariato in Repubblica Centrafricana. All'interno di questa struttura polivalente e polifunzionale nuova di zecca (scuole dalla materna alle superiori, ambulatori medici e odontoiatrici, dispensario sanitario, aule per corsi di formazione,. Etc) il cui costo complessivo ha superato il milione di Euro, da novembre sarà in funzione un nuovo dispensario sanitario (dal costo complessivo di quasi 350 mila euro) dove la Global Health Telemedicine - braccio operativo del progetto DREAM 2.0 per la sanità nei Paesi più poveri dell'Africa della Comunità di sant'Egidio - avvierà la prima postazione operativa di telemedicina del Centrafrica, fra i cinque paesi in fondo alle classifiche di povertà mondiale.
La postazione di telemedicina si chiamerà "Nicolò", dal nome della terza onlus italiana (Nico i Frutti del Chicco) che con amici del Centrafrica e Ght ha collaborato alla realizzazione del progetto, finanziandolo. A coordinare il pool di medici che forniranno le loro consulenze ai volontari in servizio a Banguì saranno per Ght il romano dott. Michele Bartolo (responsabile del servizio di telemedicina dell'Ospedale san Giovanni dell'Addolorata di Roma) e per "Amici per il Centrafrica" il torinese dott. Mario Giobba, dell'unità operativa di Malattie infettive dell'ospedale Cà Foncello di Treviso. E a completare l'impegno enorme del terzo settore italiano in questo centro a Banguì ci sarà anche l'impegno della Smom onlus(Solidarietà Medico Odontoiatrica nel Mondo), che cura un progetto di prvenziolne e cura odontoiartica a medio e lungo periodo per i piccoli utenti di "Joie de vivre".
L'intensa giornata di lavoro che Expo dedica martedì alla cooperazione sanitaria in Africa e in particolare al lavoro condotto in questi ultimi dieci anni dalla Comunità di Sant' Egidio nei Paesi più poveri del Continente nero, spazia però ben oltre i confini del Centrafrica. Il programma DREAM (nato e cresciuto per la lotta all'Aids) è diventato di recente DREAM 2.0, affiancando all'immutato impegno contro la diffusione e per la cura dell'Aids quello altrettanto determinato e di successo per la diffusione della telemedicina che consente diagnosi a distanza in tempi e anche in località mai raggiunte prima dalla sanità nordoccidentale. Dream 2.0 e Ght possono vantare oggi al loro attivo 12 centri di telemedicina e di cura dell'Aids attivi in cinque Paesi africani (Tanzania, Mozambico, Guinea, Togo) e oltre 3000 teleconsulti.
© Riproduzione Riservata