IL RECORD
Ladri acrobati trentatré volte
Coppia di albanesi accusata di aver svaligiato due o tre case a notte fra Como, Varese, Malnate, Cantello Vedano e Castiglione Olona
Per un furto, avvenuto il 5 dicembre di due anni fa a Vedano Olona, sono già stati condannati anche in appello a due anni di reclusione senza alcun beneficio. Ma secondo la Procura di Varese gli albanesi, Ermir Nezha, classe 1990, e Emiljano Korriku, classe 1987, entrambi residenti nel Milanese, nei quindici giorni precedenti a quel colpo, per il quale furono arrestati in flagranza dai carabinieri della stazione di Malnate, ne avrebbero commessi altri 33.
Proprio così: i due sono infatti a processo davanti al giudice Valentina Maderna (pm Antonia Rombolà) per una lunghissima serie di furti in abitazione, alcuni portati a termine, altri solo tentati, quasi tutti compiuti con vere e proprie acrobazie lungo i pluviali allo scopo di raggiungere finestre e balconi ai piani alti di palazzine di Varese, Malnate, Vedano Olona, Castiglione Olona e Cantello.
Con due aggravanti, e cioè quella di aver fatto violenza sulle cose e di aver commesso il fatto in tre o più persone (ci sarebbero stati infatti due complici che non sono stati identificati), che portano a tre e a dieci anni la pena minima e massima che rischiano nell’immediato futuro.
Ma come si è arrivati ad addebitare, per ora in via ipotetica, ai due giovani albanesi la bellezza di 33 furti in 14 giorni, e cioè due o tre colpi per notte?
QUATTRO TELEFONINI DI TROPPO
Quando li arrestarono per la razzia del 5 dicembre 2015 (bottino un anello in oro bianco e giallo) i carabinieri trovarono sulla loro auto anche quattro cellulari e analizzarono le posizioni, nelle settimane precedenti, dei due le cui sim erano intestate a prestanome. Risultato: i due telefonini sarebbero stati, nei giorni di molti furti, in luoghi compatibili con l’ipotesi che i detentori fossero i ladri, anche considerando gli orari, e quelli sarebbero stati inoltre gli unici momenti in cui gli apparecchi sarebbero stati accesi.
Ieri, lunedì 23 ottobre, sono stati sentiti in aula alcuni carabinieri della stazione di Malnate che condussero le indagini e poi il giudice Maderna ha rinviato la discussione al prossimo 29 gennaio.
I difensori dei due imputati, gli avvocati novaresi Fabrizio Cardinali e Marcello Storzini contesteranno di sicuro il “rapporto” tra i cellulari e i loro assistititi, considerato anche il fatto che non in tutti e 33 i furti i due cellulari risultano insieme vicino agli obiettivi.
LA GRANDE RAZZIA TRA VARESE E MALNATE
La grande razzia dell’autunno 2015 iniziò con tre furti a Malnate e a Varese: nel capoluogo bottino notevole in via Stelvio (contanti, vassoi e posate d’argento, un orologio, un tablet, due borse, un giubbotto e una pelliccia), mentre a Malnate i due avrebbero portato via da una casa di via Como gioielli e orologi e da una di via Caprera contanti, assegni e numerosi altri gioielli.
Il 5 dicembre i due furono avvistati e fermati da una pattuglia dei carabinieri mentre erano a bordo di una Ford Fiesta, peraltro avvistata dai residenti di altre abitazioni di Vedano in occasione di furti simili e poi risultata intestata al cugino di uno dei due, in seguito giudicato dagli inquirenti estraneo al fatto contestato.
Avevano arnesi da scasso, gioielli e l’anello appena rubato con la padrona in casa.
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