LA BEFFA
Ladri in casa di Lidia
Colpo a segno a Casbeno nell’abitazione della famiglia Macchi
A un paio di giorni dall’anniversario dell’omicidio, i ladri hanno svaligiato la casa della famiglia di Lidia Macchi, a Casbeno. La banda che ha messo a segno il colpo ignorava probabilmente la drammatica vicenda che da oltre trent’anni tiene col fiato sospeso l’intera città: per i malfattori si è trattato di certo di una villetta come tante altre tra capoluogo e dintorni, saccheggiate in un’impressionante sequenza che non sembra avere fine.
La dinamica è ancora tutta da confermare ma, in base ai primi riscontri, il furto nella villetta di via Ciro Menotti sarebbe stato compiuto nei giorni scorsi, quando all’interno dell’abitazione non c’era nessuno, ma la scoperta è stata fatta martedì 2 gennaio, nel pomeriggio.
Non è chiaro se i malintenzionati siano riusciti a neutralizzare l’antifurto oppure no, sta di fatto che hanno poi forzato una finestra e sono penetrati nella casa, mettendo a soqquadro i locali e arraffando quanto è capitato loro sotto mano. Una stima del bottino è ancora da quantificare con precisione, ma si parla più che altro di contanti e di gioielli di famiglia.
Le indagini sul furto a casa Macchi sono ora affidate agli investigatori della polizia di Stato.
Ad aggravare un episodio già odioso di per sé c’è il fatto che domani, venerdì 5 gennaio, ricorrerà il trentunesimo anniversario dell’omicidio di Lidia, uccisa la notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1987 con ventinove coltellate nei boschi di Sass Pinì, sopra Cittiglio.
La prossima udienza del processo a carico dell’unico imputato di quel delitto, il cinquantenne Stefano Binda in carcere da quasi due anni, è fissata per il 16 gennaio.
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