LE ANALISI
Laghi: i voti di Legambiente
La Goletta dei Laghi rileva criticità della situazione a Laveno, Besozzo, Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa e Ispra. Inquinamenti e bocciature anche sulla sponda grassa
È terminato il monitoraggio dei Laghi Maggiore, di Varese e Ceresio da parte dei tecnici della Goletta dei Laghi di Legambiente, che hanno studiato la qualità globale delle acque con il monitoraggio della presenza di enterococchi intestinali e di escherichia coli, dovuta a scarichi fognari non depurati o abusivi.
La sponda magra
E gli esperti del Cigno Azzurro hanno denunciato la criticità della situazione a Laveno, Besozzo, Porto Ceresio, Lavena Ponte Tresa e Ispra. Qui i valori sono risultati doppi rispetto ai limiti di legge. Buone notizie da Gavirate, dove però la cementificazione è un fenomeno in piena avanzata, e da Cazzago Brabbia. Migliora anche Angera e ci sono buone notizie da Luino e da Germignaga. La campagna, giunta alla decima edizione, è stata organizzata in collaborazione con il Consorzio Obbligatorio degli Oli Esausti e Novamont. Complessivamente, denunciano gli ambientalisti, «il 50% dei punti risultano inquinati o fortemente inquinati».
Secondo Legambiente, «pochi e isolati miglioramenti, perdurano scarsa depurazione e sospetti scarichi abusivi». Nello specifico per quanto riguarda la sponda lombarda del Lago Maggiore, i punti monitorati da Legambiente sono stati 9, di cui 4 sono risultati fortemente inquinati. A Laveno la “maglia nera” è andata al lungolago Perabò e alla foce del torrente Boesio, a Besozzo sotto la lente è finita la foce del torrente Bardello mentre a Ispra sul banco degli imputati c’è la foce del torrente Acquanegra. Sono risultati entro i limiti la zona di Colmegna alla foce del torrente Colmegnina, quella del canale di Germignaga e quella relativa al torrente dell’oasi Bruschera ad Angera. Cattive notizie invece dal lago Ceresio: qui i tecnici del Cigno Verde hanno messo in risalto una situazione piuttosto critica con 5 punti su 6 presi in considerazione che sono risultati tra inquinati e fortemente inquinati. A Porto Ceresio la foce del torrente Vallone e quella del Rio Bolletta non hanno superato la prova dei monitoraggi, inquinata anche quella del Brivio; in provincia di Como, a Claino con Osteno, sempre inquinata la foce del fiume Telo di Osteno. Entro i limiti la spiaggetta di via Brusimpiano a Lavena Ponte Tresa, inquinata quella del lungolago Ungheria.
"Tante promesse..."
«I monitoraggi della Goletta dei Laghi - spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - dovrebbero essere uno sprone per intervenire decisamente sulle criticità che compromettono l’ecosistema dei bacini. E invece il più delle volte il nostro equipaggio raccoglie promesse e buone intenzioni, ma nulla più».
«In questi anni la situazione della qualità delle acque è migliorata - dice il sindaco di Luino Andrea Pellicini - ma la strada da fare per arrivare a ricevere conferme importanti, come ad esempio le Bandiere Blu, è ancora tanta da fare con interventi significativi da effettuare».
Il sindaco di Laveno Ercole Ielmini commenta invece così i risultati del monitoraggio di Legambiente: «Prendiamo atto della situazione e faremo il possibile per indagare a fondo le cause che determinano l’inquinamento, ad esempio cercando di individuare eventuali scarichi abusivi che deteriorano la qualità delle acque».
«Quello emerso per Germignaga è un dato positivo ma che deve essere confermato nel tempo (anche quest’anno il tratto non risulta balneabile come stabilito dai rilievi Asl, ndr)», afferma il sindaco di Germignaga Marco Fazio: «Abbiamo avuto un incontro con Legambiente e a breve ci ritroveremo per formulare ipotesi sulle cause di inquinamento, complesse nell’area in questione».
Per quanto riguarda il Lago di Varese, a Gavirate e a Cazzago Brabbia i parametri sono risultati nella norma microbiologicamente ma Legambiente sottolinea «le criticità che stanno portando alla morte l’ecosistema lacustre».
La sponda grassa
Dopo che nei giorni scorsi i punti di balneazione della costa piemontese del Verbano sono stati tutti promossi dall’Asl (con l’area del lago delle Rocchette ad Arona addirittura migliore dei lidi di Cannero e Cannobbio), il Cigno Verde denuncia che sei punti su dieci esaminati risultano fortemente inquinati.
«Quello che è emerso è quanto denunciato un anno fa - ha spiegato il presidente di Legambiente Piemonte Fabio Dovana -. Nel Vco due punti su quattro non hanno superato il nostro esame, nel Novarese quattro su sei. Nel Vco sono risultate fortemente inquinate le acque prelevate alla foce del fiume Toce a Verbania e quelle davanti a piazza Marconi a Stresa con valori negativi pari al doppio di quelli massimo consentiti per i coliformi fecali. Sono invece rientrate nei valori normali le acque della foce del torrente San Bernardino a Verbania e lo scarico in corrispondenza di via Mazzini a Belgirate».
Decisamente più complessa la situazione nel Novarese. Due punti su tre ad Arona sono stati bocciati come ha spiegato il coordinatore scientifico di Legambiente Andrea Minutolo: «Fortemente inquinato il tratto di lago in corrispondenza di corso Marconi (ove sussiste uno scarico fognario che il Comune intende sistemare entro il 2016 ndr), la foce del torrente Vevera (vicino al lido) mentre davanti al lungolago Caduti di Nassiriya ora l’acqua è balneabile grazie ai lavori effettuati dall’amministrazione comunale due anni fa».
Situazioni negative a Dormelletto, illustrate da Roberto Signorelli, del Circolo Legambiente del Basso Verbano: «Tasso di altissimo inquinamento alla foce del rio Arlasca, alla confluenza del depuratore e in corrispondenza della stazione di sollevamento del depuratore in via Oberdan dove si sono registrati i valori più elevati in assoluto con una situazione ambientale vergognosa: una fogna a cielo aperto. Sappiamo che si stanno predisponendo lavori per l’Arlasca, ma vorremmo sapere se ci saranno anche in via Oberdan».
Guido Barberi, direttore dell’Arpa Vco ha aggiunto: «In Piemonte comunque la situazione della balneazione è positiva. Tra Novarese e Vco sono 50 i punti monitorati e sono pochissimi quelli classificati con livello scarso». Simone Nuglio, responsabile nazionale di Legambiente: «In Piemonte esiste un esempio molto edificante: i laghi di Avigliana, un tempo non balneabili, che ora hanno ottenuto le cinque vele del Cigno Verde e del Touring Club, anche nel Novarese e nel Vco ci sono forti potenzialità per ottenere il massimo del punteggio».
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