IL LIBRO
L’America che non t’aspetti
Da oggi in libreria si completa la trilogia di Kent Haruf con “Le nostre anime di notte”
Molti avranno già conosciuto Kent Haruf e sapranno che da oggi, 13 febbraio, in libreria, è disponibile il suo ultimo, attesissimo, libro, Le nostre anime di notte, edito per i tipi di NN.
Per chi invece non avesse ancora messo piede a Holt, Colorado, dove sono ambientati i tre romanzi della sua Trilogia della pianura, tutti pubblicati da NN, Haruf è considerato un esponente di spicco della letteratura americana contemporanea, anche se i riconoscimenti della critica e l’apprezzamento dei lettori sono arrivati per lui solo nella seconda parte della vita e il suo successo in Italia è in gran parte postumo (Haruf è morto nel 2014).
La pubblicazione dei tre libri che compongono la Trilogia, Benedizione, Canto della pianura e Crepuscolo (nell’ordine con cui sono stati editi da NN), è stata accolta con entusiasmo da molti lettori, tra cui anche personaggi noti che lo hanno consigliato e letto in pubblico, una su tutti Lella Costa.
Personalmente, non ho ancora terminato la Trilogia (mi manca Crepuscolo), ma conto di farlo a breve, così come vorrei leggere Le nostre anime di notte non appena riuscirò ad acquistarlo (dal libro è stato tratto anche un film con protagonisti Robert Redfort e Jane Fonda, che uscirà quest’anno).
Non posso dire di essere stata conquistata da questo autore, ma mi sento comunque di consigliarlo.
La lettura dei suoi libri mi ha infatti lasciato un segno, intriso soprattutto di sensazioni e di esperienze che mi pare di aver vissuto direttamente.
La scrittura di Haruf infatti è estremamente efficace: semplice, sintetica, lineare, mira dritta al sodo e lo raggiunge in pieno.
Il lettore si ritrova a Holt, abita accanto a Dad, o a Maggie Jones, visita la fattoria dei Mc Pheron, passeggia per la Main street, fa benzina e mangia un panino da Gas and Go.
Leggendo Haruf si sente letteralmente la polvere della pianura americana addosso e si scopre un’America rurale e periferica che in Italia è praticamente sconosciuta e che si rivela molto lontana dalle immagini stereotipate a cui siamo abituati.
I personaggi che si incontrano nei suoi libri sono gente comune che abita il cuore dell’America, gente che lavora sodo e si riposa in veranda al tramonto del giorno e della vita, gente che bada agli armenti sotto il sole ma anche sotto la neve del Colorado, gente che si rinfresca con un bagno nell’abbeveratoio delle vacche, gente che ama e che soffre, gente che ha paura di vivere davvero e poi finisce col farlo più intensamente degli altri, gente che ricorda, che si pente, che muore e che nasce.
Se volete seguire il mio consiglio, sappiate che non importa da quale libro della Trilogia decidiate di iniziare: ciascun personaggio ha la propria autonomia e i riferimenti ai fatti e ai personaggi degli altri volumi non sono determinanti per seguire la trama.
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