L'Arcisate-Stabio scalda i motori
A sei anni dalla prima pietra e dopo tre di blocco totale, si aspetta il via libera del Cipe alla ripresa dei lavori. Sopralluogo dei vertici di Regione Lombardia. Cattaneo: "Per il 2017 i treni circoleranno". La cautela degli amministratori locali
Arcisate-Stabio, dopo quasi quattro anni in cui il cantiere è rimasto su un binario morto, ieri la ripartenza ufficiale. Prima di vedere al lavoro gli operai e le ruspe a pieno regime bisognerà attendere il via libera del Cipe, che deve deliberare la somma necessaria per lo smaltimento delle terre all’arsenico. Quelle che hanno bloccato la ferrovia-Odissea. Secondo i vertici della Regione, presenti venerdì 24 per un sopralluogo ai cantieri con l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte e col presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo, l’argomento sarebbe in calendario per la prossima seduta del Cipe, in programma fra fine luglio e inizio agosto. Il 3 agosto, fra l’altro, nella sala frontalieri del Comune di Arcisate, dovrebbe giungere il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio: e difficilmente verrà in Valceresio senza qualcosa in mano.
In attesa dell’ennesimo passaggio burocratico-amministrativo, sotto i piloni del viadotto che collegherà Arcisate e Cantello, si respirava finalmente un minimo di ottimismo: “La Regione – ha affermato Sorte – ha rispettato i tempi e i modi degli accordi e speriamo che il Governo faccia alla svelta a concedere il finanziamento per permettere la ripresa complessiva del cantiere". L’attesa è stata lunga e proprio ieri ricorrevano i sei anni dalla posa della prima pietra, quando ad Arcisate ci fu una sfilata di politici che promettevano mari e monti sulla bontà del progetto che ha faticato a valicare il torrente Bevera. “Fra due anni – ha affermato Cattaneo – saremo qui per il completamento dei lavori. Quando scommettevo con gli svizzeri su chi avesse finito prima l’opera non ero matto. Certo, nessuno avrebbe pensato che arrivati al 40% dei lavori fino a quando sono rimasto assessore tre anni fa, ora fossimo ancora al 45%. Ma guardiamo avanti”.
Decisamente meno trionfalistici i toni degli amministratori locali che per tre anni hanno visto i loro paesi sventrati in due da un cantiere che, oltretutto, passerà da un costo di 223 milioni a 261 milioni di euro. “Saremo contenti – ha detto Angelo Pierobon, sindaco di Arcisate – soltanto quando la ferrovia sarà finita".
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