LA SORPRESA
L’assassino della porta accanto
Ordinò una mattanza in Perù: si era nascosto nel rione di San Giuseppe dove i carabinieri l’hanno arrestato
Viveva a Busto Arsizio ormai da qualche anno. Viveva nel quartiere di San Giuseppe, tra l’ospedale e il centro. Ma nessuno sapeva che dietro a quell’uomo di origine peruviana, che faceva il padroncino di alcuni connazionali spostandosi a bordo di un furgone, si nascondesse un feroce assassino.
«Chissà quante volte abbiamo incrociato Raul Edgar Pavia Villanueva senza saperlo. Mi spaventa apprendere che ha vissuto nel nostro quartiere senza che nessuno sospettasse niente», ammette l’ex assessore Mario Cislaghi rappresentante del rione. Villaneuva, 61 anni, ex ufficiale della Marina militare peruviana è stato arrestato venerdì 24 novembre dai carabinieri capitanati da Marco D’Aleo.
I militari, ricevuta la segnalazione da parte della direzione centrale di Polizia Criminale, a seguito di una attività di ricerca e pedinamento, lo hanno individuato e bloccato mentre era a bordo della sua auto, nel centro della città.
Lo hanno arrestato in esecuzione di un provvedimento internazionale (finalizzato all’estradizione) per crimini contro l’umanità.
Il peruviano è accusato di essere stato lo spietato capo di uno dei reparti delle forze speciali che nell’86, nel penitenziario di El Frontòn, intervenne per sedare una rivolta di detenuti, la maggior parte dei quali militanti del partito comunista Sendero Luminoso.
L’uomo della porta accanto di molti bustesi allora ordinò di uccidere tre poliziotti, cinque militari della marina e oltre 140 detenuti, oltre ad aver mutilato sei guardie e ordinato la conservazione di parte dei cadaveri delle vittime al termine della mattanza.
«Poteva essere davvero una delle persone che frequentano la Parrocchia, qui c’è una numerosa comunità peruviana. Devo ammettere che mi spaventa sapere che ci siano persone del genere in circolazione», ragiona a voce alta Cislaghi.
«La vicenda ci pone di fronte all’interrogativo: chi sono i nostri vicini? La comunità in questo caso poteva correre rischi?».
Villanueva era già riuscito a sfuggire a un precedente arresto. L’ex militare vive in Italia dal 2007, dove è arrivato per il matrimonio del figlio per poi vivere in Lombardia da parenti, fino ad arrivare a Busto.
Si è spostato in due appartamenti, l’ultimo a San Giuseppe, intanto faceva attività di sicurezza per aziende peruviane. D’altronde la sue caratteristiche su quest’ultimo fronte non sono in discussione: mentre era in servizio nei reparti speciali è stato coinvolto in oltre trecento combattimenti e sul corpo porta le tracce di 14 ferite da arma da fuoco.
È scampato a due incidenti aerei e, secondo i racconti, durante un assalto ha percorso sei chilometri a nuoto per fuggire. Un uomo addestrato a tutto, dalla storia spietata. Mimetizzatosi all’ombra di San Giovanni, almeno fino all’altro giorno.
© Riproduzione Riservata