Le carte luminose di Gabriela Butti
«We used to wait», eravamo abituati ad aspettare, ci ricorda la giovane artista comasca Gabriela Butti, classe 1985, in una mostra curata da Francesco Raimondi. Una ventina di lavori denominati «Lightpaper», ossia «carte luminose», raccontano il concetto di attesa e di vuoto, inteso in chiave orientale, ossia sottolineandone il valore espressamente positivo e creativo. Gabriela, diplomata all'Accademia di Brera, nel 2011 ha vinto il Premio Artevarese Giovani che le ha regalato una mostra personale alla galleria Ghiggini, a cui sono seguiti progetti a Milano, Bergamo, Lugano e Singapore. I suoi lavori non appartengono a una categoria specifica: scelto il soggetto, per lo più individuato in fotografie o frame cinematografici, la superficie (in genere carta lavorata e preparata con colori naturali e solventi chimici) viene traforata e, successivamente, retroilluminata. È un lavoro minuzioso che unisce tecniche antiche e tradizionali con quelle più moderne, fornendo all'osservatore istanti emozionali e riflessivi in cui il tempo sembra non scorrere.
A Induno Olona, Sala civica Bergamaschi, piazza Giovanni XXIII 4, fino al 7 giugno da martedì a venerdì ore 15-18.30, sabato e domenica 9.30-12.30 e 15-18.30, ingresso libero.
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