Imprese
Le imprese italiane condotte da immigrati sono il 9,1% del totale
Report Centro studi Intesa Sanpaolo su dati riferiti a fine 2015
Roma, 18 ago. (askanews) - Da tempo, in Italia, l'imprenditoria straniera costituisce una quota significativa dell'offerta imprenditoriale e una componente rilevante della demografia industriale. Lo rivela uno studio condotto dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo dedicato alla imprenditoria straniera. Negli anni recenti e soprattutto durante la grande recessione il fenomeno si è ulteriormente rafforzato, spiega lo studio: a fine 2015 la quota delle imprese condotte da imprenditori immigrati aveva raggiunto il 9,1% del totale.
Una tendenza confermata se si guarda alla natalità delle imprese: negli anni recenti (2011-15), infatti, una riduzione complessiva dello 0,9% delle imprese presenti è la sintesi di una contrazione del 2,9% delle imprese italiane e di un aumento del 21,3% delle imprese fondate da migranti.
L'impresa individuale è la forma giuridica che raccoglie circa l'80% delle imprese straniere. Nel periodo 2011-2015 è stata confermata la prevalenza di questa forma giuridica, a cui è risultato associato un tasso di crescita positivo ed elevato (+19,9%), anche se inferiore alla media. L'elemento di novità è, però, rappresentato dalla diffusione delle forme più complesse come le società di capitale e le altre forme giuridiche (consorzio, cooperativa, società consortile): le prime aumentano del 44,2% e le seconde del 31,6%.
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