COMABBIO
Le parole dipinte di Emilio Tadini
Emilio Tadini è stato per lunghi anni, nel secondo dopoguerra, un animatore della scena culturale milanese, la cui opera si diffuse in Italia e all’estero sia in ambito pittorico sia in campo critico-letterario: dal romanzo «Le armi l’amore» (Rizzoli, 1963) a «La tempesta» (Einaudi, 1993). Nato a Milano nel 1927, tiene la prima personale alla Galleria del Cavallino di Venezia nel 1961, mentre un anno prima della scomparsa, avvenuta nel 2002, Palazzo Reale lo omaggia con un’ampia retrospettiva.
La sua città lo vede commentatore al «Corriere della Sera», presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera e artista che tiene esposizioni personali in Italia (lo segue nel suo evolversi la celebre Galleria Marconi di Milano a partire dal 1965) e all’estero: a Parigi, Stoccolma, Bruxelles, Londra, Anversa, negli Stati Uniti e in America Latina, in gallerie private, in spazi pubblici e musei.
Ora, la Sala Lucio Fontana a Comabbio dedica alla sua produzione pittorica la mostra riassuntiva «Emilio Tadini: opere dal 1969 al 1996», a cura di Massimo Cassani, con inaugurazione questo sabato 1° luglio alle ore 17.30.
Oltre trenta lavori tra acrilici su tela, disegni e serigrafie ripercorrono alcuni cicli significativi del pittore-letterato, passato da una figurazione fredda, prossima all’astrazione, ai quadri affollati di personaggi dai colori brillanti e vivaci.
Catalogato nell’ambito della Pop Art italiana, ha tuttavia sviluppato un linguaggio personale inconfondibile, in cui confluiscono elementi letterari, onirici, personaggi e oggetti quotidiani, spesso frammentari, dove le leggi di spazio, tempo e gravità sono annullate.
«Tadini dipinge come se scrivesse un romanzo, come se raccontasse una storia, talvolta inserendo nei dipinti singole parole e frasi, trattandole come fossero immagini». Lo testimoniano le opere esposte, tra cui «Color & Co.», «Archeologia», «Paesaggio di Malevič”», «Viaggio in Italia», «Museo dell’uomo», «Le mani di Renoir», «Profughi», «Oltremare», «Città italiane», «Le bal des philosophes».
Quadri in cui ricordo e realtà, tragico e comico giocano di continuo uno contro l’altro.
«Emilio Tadini: opere dal 1969 al 1996» - Comabbio, Sala Lucio Fontana, via Garibaldi 560, inaugurazione sabato 1 luglio ore 17.30, fino al 30 luglio sabato e domenica 10-12.30 e 16 -18.30, ingresso libero.
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