NOTE&ARTE
Le partiture gioiose e fiabesche di Betty Danon
Sapendole leggere o meno, le note musicali appartengono alla conoscenza sensibile di ognuno di noi. Così le «Partiture astratte» di Betty Danon arrivano prive filtri alla sensibilità di ognuno di noi.
Nata a Istanbul nel 1920, dal 1956 è vissuta a Milano sino alla sua scomparsa avvenuta nel 2002. Artista concettuale, poeta visiva, ha lavorato col suono e col segno a partire dalle simbologie Junghiane. È stata presente alla Biennale di Venezia nel 1978 e nel 1980. Sue opere sono permanentemente presenti al Mart di Trento e Rovereto, dove è custodito il suo archivio, e al Moma di New York.
Poste le une accanto alle altre, le partiture di Betty Danon esprimono gioiose e fantastiche sonorità visive. In metamorfosi fiabesche, le note mutano la loro forme in verdi bizzarri ramoscelli, mentre libere trame segniche rivelano le verità creative dell’artista. Fogli notturni dai contorni irregolari paiono fare emergere luccichii stellari su pentagrammi nei quali fluttuano ipotetiche armonie spaziali.
A Busto Arsizio, Cristina Moregola Gallery, via Costa 29, prorogata fino al 29 luglio da giovedì a domenica ore 16-19.
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