LA CONFERMA
Lega Pro sempre più vicina
Il mancato deferimento e quello contemporaneo della Torres aprono le porte alla riammissione della Pro Patria fra i professionisti. E Vavassori sarebbe pronto a iscrivere la squadra
Sembrava impossibile, invece è tutto vero: la Pro Patria resta fuori dalla prima mannaia della procura sportiva sull’inchiesta per il calcioscommesse e ora - visto che la Torres è stata invece deferita per responsabilità diretta per le partite truccate - la clamorosa riammissione dei biancoblù in Lega Pro si potrà realizzare.
Non solo: patron Pietro Vavassori si sarebbe ormai convinto che il ritorno fra i professionisti rappresenti una strada praticabile, anzi auspicabile, visto che i pasticci combinati da mister Marco Tosi, dal direttore generale ombra Mauro Ulizio e dai calciatori Andrea Ulizio, Vincenzo Melillo e Alfonso Gerolino prima o poi porteranno comunque in dote una mazzata sul fronte della penalizzazione, che dunque andrebbe gestita in qualunque categoria i tigrotti si dovessero trovare. Allora tanto vale stare più in alto che si può nelle gerarchie del calcio nazionale.
Si vocifera addirittura di una mazzata da 12-15 punti, almeno come richiesta iniziale, certo limabile. E allora Vavassori sta progettando di impostare una squadra comunque giovane, quindi poco costosa, certo bisognosa di una fidejussione da 400mila euro e in ogni caso destinata a inseguire il miracolo. Eppure l’operazione, appena l’opportunità sarà ufficializzata, dovrebbe essere sviluppata, rinviando i piani di ingresso diretto nei ranghi del nuovo amore Reggiana.
Insomma, le rivelazioni della Prealpina erano fondate, anche se per l’ufficializzazione del rientro nella vecchia serie C da parte dei biancoblù mancano ancora dei passaggi, legati non solo all’effettiva formalizzazione dell’accettazione da parte del patron, la quale sarà l’ultimo tassello del puzzle. Prima bisognerà attendere che il 4 agosto si riunisca il consiglio federale e che questo non decida di rinunciare alla velleità di avere in Lega Pro tre gironi da venti squadre, chiudendo la porta alle pretendenti (ma questo non dovrebbe accadere). Poi la svolta cruciale per quello che riguarda il team di via Ca’ Bianca avverrà dopo il dibattimento e la successiva sentenza del Tribunale federale sui deferimenti emessi venerdì 31 dal procuratore Stefano Palazzi, nei quali è finita appunto la Torres (stesso girone dei tigrotti, ma per una gara di Coppa Italia col Pisa), la cui retrocessione a tavolino rappresenta l’elemento essenziale per far proseguire il percorso bustocco. L’appuntamento è per il 12 agosto, probabilmente con prosecuzione il 13, quindi solo alla metà del mese la riammissione verrà eventualmente (ma molto probabilmente) presentata all’attenzione della dirigenza della Pro Patria.
La questione della penalizzazione arriverà al pettine a settembre, quando la paradossale posizione del «socio occulto» Mauro Ulizio andrà in qualche modo chiarita. Oggi il fatto che il dirigente non fosse tesserato per la Pro Patria ma agisse comunque nell’ombra - con l’illegale doppio ruolo fra Monza e Busto - è stato la salvezza della società. Eppure le chiavi della squadra bustocca le aveva in mano, secondo l’inchiesta di Catanzaro le ha usate in maniera truffaldina, ed è ovvio che prima o poi qualcuno dovrà chiedere conto di qualcosa a chi gliele ha consegnate. Per adesso, tuttavia, allo “Speroni” è tempo di cominciare a preparare l’abito buono per il ritorno nella nobiltà del calcio. Eventualità a cui nessuno avrebbe creduto, ma che in questo momento - se non ci saranno colpi di scena - è a un passo dal diventare realtà.
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