IL FENOMENO
L’erba del vicino è proibita
Rispuntano in Svizzera i canapai: fare acquisti è legale ma l’importazione in Italia è reato
Sono spuntati anche presso i canapai del Luinese, da qualche giorno, i manifesti che annunciano la prima Street Parade Antiproibizionista che si terrà a Varese il 28 maggio, un incontro che vuole promuovere l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico e ludico focalizzando l’attenzione sull’esperienza di nazioni dove il proibizionismo è stato abolito. Il tema è delicato e assai complesso e non va fatta confusione tra i negozi lombardi, che vendono legalmente prodotti a base di canapa, ed i canapai che sono riapparsi in Ticino da un paio di mesi, dove invece è stata regolamentata la coltivazione con basso tenore di tetraidrocannabinolo (Thc), il principio attivo.
Il consumo di cannabis con un grado di Thc inferiore all’1%, infatti, in Svizzera è consentito sulla base della legislazione federale ma la vendita è limitata solo ai maggiorenni e per la sua coltivazione serve un’autorizzazione o una notifica delle autorità. Ad oggi non si conosce ufficialmente se i canapai appena aperti oltre frontiera, l’ultimo a soli 10 chilometri da Cremenaga, siano frequentati anche da tanta clientela di confine. Pare di sì. Ma è da ricordare che nessun italiano dovrebbe varcare il confine per acquistare canapa per poi portarla importarla perché commetterebbe un reato. Questo prevede la legge: l’importazione in Italia è vietata.
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